Roma – Durante gli episodi incendiari del 2023 in Canada sono aumentate le visite al pronto soccorso per problematiche legate all’asma. Lo evidenzia uno studio, pubblicato sul Canadian Medical Association Journal, condotto dagli scienziati di Health Canada, dell’ICES (Institute for Clinical Evaluative Sciences) e di Public Health Ontario. Il team, guidato da Hong Chen, ha esaminato i dati relativi alle visite al pronto soccorso durante il periodo compreso tra 8 settimane prima di un importante incendio boschivo all’inizio di giugno e il 31 luglio 2023 e fino a quattro settimane dopo un secondo incendio che ha generato fumo. Nel 2023, il Canada ha vissuto la stagione degli incendi boschivi più distruttiva fino ad oggi. L’episodio in Quebec si è esteso per 1,2 milioni di acri ed è stato il più grande incendio boschivo mai scoppiato nella provincia. Nell’ambito dell’indagine, sono state incluse informazioni provenienti da 30 unità di sanità pubblica in Ontario, che rappresentano il 95 per cento della popolazione. Sono stati riscontrati aumenti giornalieri dall’11 al 24 per cento negli accessi al pronto soccorso correlati all’asma durante il primo episodio, che si sono protratti fino a sei giorni dopo la fine dell’evento. Curiosamente, riportano gli scienziati, il secondo periodo di fumo intenso non ha comportato un aumento degli accessi al pronto soccorso correlati all’asma. “Abbiamo diverse possibili spiegazioni per questo fenomeno – afferma Chen – ad esempio effetti protettivi prolungati dei farmaci preventivi prescritti durante il primo episodio, maggiore fornitura e utilizzo di medicinali o migliori adattamenti comportamentali. Gli incendi boschivi rappresentano un importante fattore di rischio ambientale in tutto il mondo: sono necessari ulteriori approfondimenti per comprendere meglio il loro impatto sulla salute e come ridurli”. L’impatto maggiore del fumo degli incendi boschivi riguarda la morbilità respiratoria acuta, i cui effetti risultavano costantemente più elevati rispetto a quelli legati all’inquinamento atmosferico proveniente da altre fonti. “Sono state dimostrate associazioni meno chiare – conclude Sarah Henderson del Centro per il Controllo delle Malattie della Columbia Britannica – per una gamma molto più ampia di esiti acuti per la salute, tra cui la cognizione, il controllo del diabete e la salute mentale, per citarne solo alcuni. Il fumo degli incendi boschivi influisce spesso sulla qualità dell’aria nella zona occidentale. È importante sviluppare un approccio coerente per ridurre l’esposizione agli ambienti interni ed esterni”. (30Science.com)
Valentina Di Paola
Canada, più episodi di asma durante gli incendi del 2023
(5 Maggio 2025)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).