Roma – Un’analisi genomica ha rivelato che l’epidemia di influenza aviaria H5N1, clade 2.3.4.4b, nei bovini da latte statunitensi origina da un singolo spillover da uccelli selvatici, probabilmente in Texas tra ottobre 2023 e gennaio 2024. È quanto emerge da uno studio guidato da Suelee Robbe-Austerman, dei Servizi di ispezione sanitaria per animali e piante, Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti. Secondo i risultati, riportati su Science, la trasmissione non è stata rilevata per mesi e lo spostamento di bovini infetti ha facilitato la diffusione in 17 stati, con oltre 980 allevamenti colpiti. Il virus ha sviluppato mutazioni legate all’adattamento ai mammiferi, sollevando preoccupazioni per il rischio pandemico. Il clade H5N1 2.3.4.4b, emerso globalmente nel 2020, ha mostrato un’insolita capacità di infettare mammiferi, inclusi bovini. L’identificazione di casi in bovini da latte statunitense nel marzo 2024 ha segnato un’espansione senza precedenti, con implicazioni per la sicurezza alimentare e la salute pubblica. Gli scienziati hanno sequenziato oltre 100 varianti virali, integrando dati genomici ed epidemiologici per ricostruire la trasmissione. L’analisi filogenetica ha identificato l’origine e l’evoluzione del ceppo B3.13, responsabile del focolaio iniziale. La persistenza del virus nei bovini e le reinfezioni asintomatiche creano un serbatoio per ulteriori adattamenti, aumentando il rischio di trasmissione interumana. La mancata rilevazione precoce sottolinea carenze nei sistemi di sorveglianza. L’epidemia di H5N1 nei bovini da latte statunitensi rappresenta un punto di svolta nell’evoluzione del virus, con implicazioni globali per il controllo delle zoonosi. Sono urgenti strategie integrate di monitoraggio interspecie e collaborazione transfrontaliera.(30Science.com)
Lucrezia Parpaglioni
Tracciata emergenza e diffusione dell’H5N1 nei bovini da latte statunitensi
(24 Aprile 2025)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.