Roma – Le persone che devono effettuare una mammografia di dichiarano favorevoli all’implementazione dell’intelligenza artificiale nello screening. Lo dimostra uno studio, pubblicato sulla rivista Radiology: Imaging Cancer, condotto dagli scienziati dell’Università del Texas Southwestern Medical Center, di Dallas. Il team, guidato da Basak E. Dogan, ha esaminato i risultati di un sondaggio composto da 29 domande e proposto a tutte le 518 pazienti che hanno effettuato una mammografia presso la struttura. Sebbene l’accuratezza diagnostica dei sistemi di intelligenza artificiale sia notevolmente migliorata negli ultimi anni, spiegano gli esperti, questa tecnologia non è ancora ampiamente adottata e accettata per una serie di ragioni, tra cui preoccupazioni relative alla privacy dei dati, pregiudizi algoritmici o persino il livello di conoscenza dell’intelligenza artificiale da parte della popolazione. “Il punto di vista dei pazienti – osserva Dogan – è fondamentale. Se i pazienti sono esitanti o scettici riguardo al ruolo dell’IA nelle loro cure, ciò potrebbe influire sull’aderenza allo screening e, di conseguenza, sui risultati sanitari generali”. Nell’ambito dell’indagine, il team ha raccolto una serie di informazioni demografiche oltre a quelle cliniche, che hanno rivelato la storia clinica delle partecipanti e la loro conoscenza dell’intelligenza artificiale. Stando ai risultati del lavoro, il 71 per cento del campione ha dichiarato di preferire una seconda lettura di supporto al radiologo da parte dell’intelligenza artificiale, nonostante fossero state espresse preoccupazioni relative alla perdita di interazione personale, alla riservatezza dei dati e alla mancanza di trasparenza. Meno del 5 per cento delle intervistate si è dichiarato a proprio agio con l’utilizzo della sola IA. Gli esperti hanno rilevato inoltre che chi aveva un livello di istruzione e conoscenza della materia superiori era associato a una probabilità doppia di accettare il coinvolgimento dell’intelligenza artificiale nella mammografia. “Questi risultati – afferma Dogan – suggeriscono che i fattori demografici e l’esperienza personale svolgono un ruolo complesso nel plasmare la fiducia dei pazienti e la percezione dell’intelligenza artificiale nell’imaging del seno”. “Il nostro lavoro – conclude Dogan – dimostra che la fiducia nell’IA è altamente individualizzata, influenzata da fattori come precedenti esperienze mediche, istruzione e background etnico. Comprendere i meccanismi che influenzano l’accettazione dell’intelligenza artificiale è fondamentale per promuovere le strategie di implementazione dell’IA, migliorando l’assistenza ai pazienti e promuovendo la fiducia e l’aderenza alle raccomandazioni diagnostiche”.(30Science.com)
Valentina Di Paola
I pazienti sono a favore dell’IA a supporto delle mammografie
(18 Aprile 2025)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).