Lucrezia Parpaglioni

Scoperto legame molecolare tra tessuto adiposo e ansia 

(15 Aprile 2025)

Roma –  Rivelato collegamento molecolare tra il tessuto adiposo e l’ansia, gettando luce sull’intricata relazione tra metabolismo e salute mentale. Lo rivela uno studio condotto da ricercatori della McMaster University. La ricerca, pubblicata su Nature Metabolism, è particolarmente rilevante in un contesto di aumento globale sia dell’obesità sia dei disturbi d’ansia. La squadra di ricerca guidata da Gregory Steinberg, professore nel Dipartimento di Medicina e Canada Research Chair in Metabolismo e Obesità, ha scoperto che lo stress psicologico attiva la lipolisi nelle cellule adipose, processo che libera grassi. Questi grassi stimolano il rilascio dell’ormone GDF15 da parte delle cellule immunitarie presenti nel tessuto adiposo. Il GDF15 comunica con il cervello, inducendo sintomi di ansia. La scoperta è stata ottenuta attraverso esperimenti su modelli murini, che hanno combinato test comportamentali per valutare l’ansia e analisi molecolari per identificare le vie metaboliche attivate. “Comprendere come le modificazioni indotte dallo stress nelle cellule adipose influenzino l’ansia ci permette di esplorare strategie innovative che mirano a questi processi metabolici, potenzialmente offrendo sollievo più efficace e mirato per chi soffre di disturbi d’ansia”, ha detto Logan Townsend, primo autore dello studio e borsista post-dottorato. “Alcune aziende stanno già sviluppando inibitori di GDF15 per il trattamento del cancro, suggerendo un possibile riutilizzo di tali farmaci per l’ansia”, ha aggiunto Townsend. Questa ricerca rappresenta un passo significativo verso la comprensione dei meccanismi biologici che collegano il metabolismo e la salute mentale, con potenziali ricadute importanti per lo sviluppo di nuovi trattamenti contro l’ansia.(30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.