Roma – L’inquinamento da ozono in India è stato responsabile di oltre 50.000 morti in un solo anno. E’ quanto emerge da uno studio guidato dall’ Indian Institute of Technology Kharagpur e pubblicato su Global Transitions. “L’ozono superficiale è un gas tossico che non solo incide sulla salute pubblica, ma ha anche un impatto sugli ecosistemi e sul clima a causa dell’effetto serra”, afferma Jayanarayanan Kuttippurath, professore presso l’Indian Institute of Technology di Kharagpur e autore corrispondente dello studio. “Il nostro studio ha dimostrato che in molte regioni dell’India i livelli di ozono superano la soglia di esposizione raccomandata dall’OMS di 70 microgrammi per metro cubo”. L’esposizione a breve termine all’ozono aumenta il rischio di morte per malattie cardiache, ictus, ipertensione e problemi respiratori, mentre l’esposizione a lungo termine può ridurre la capacità polmonare, indurre stress ossidativo, sopprimere la risposta immunitaria e causare infiammazione polmonare. Oltre a danneggiare la salute, alti livelli di ozono superficiale riducono la fotosintesi danneggiando i fotosistemi, la fissazione della CO2 e i pigmenti. Ciò porta a una riduzione dell’assimilazione del carbonio, con conseguente calo delle rese agricole. Secondo il nuovo studio, la perdita di resa del riso in India dovuta all’inquinamento da ozono è aumentata da 7,39 milioni di tonnellate a 11,46 milioni di tonnellate tra il 2005 e il 2020, con un costo di circa 2,92 miliardi di dollari e un impatto sulla sicurezza alimentare. Anand Kumar Sharma, professore ospite presso la National Academy of Administration di Mussoorie ed ex vicedirettore generale del Dipartimento meteorologico indiano, afferma che gli elevati livelli di ozono superficiale sono motivo di crescente preoccupazione in India, anche se per ora altri inquinanti hanno la priorità. “Come indicato nello studio, 50.000 decessi all’anno dovuti all’esposizione all’ozono sono un problema meno urgente dei milioni di decessi annuali dovuti all’inquinamento da PM 2,5”, ha affermato Sharma. “Inoltre, durante la caldissima stagione pre-monsonica, l’attenzione si concentra sui decessi dovuti a colpi di calore e altre cause.” Sharma è convinto che le politiche del Programma nazionale per l’aria pulita attualmente in vigore alla fine faranno la differenza. “Gran parte dell’ozono superficiale generato viene assorbito dalla natura, ad esempio dalle piogge monsoniche”, ha affermato Sharma. “Il modo migliore per affrontare l’aumento segnalato dei livelli di ozono è ridurre i precursori ossidi di azoto, metano e PM 2.5 e il Programma nazionale per l’aria pulita istituito nel 2019 sta già compiendo sforzi in questa direzione”.(30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
India, 50.000 morti in un anno per inquinamento da ozono
(15 Aprile 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla