Valentina Di Paola

Nuovi metodi per studiare come i pipistrelli reagiscono ai virus

(15 Aprile 2025)

Roma – Sono state create e caratterizzate nuove linee cellulari derivate dal pipistrello Carollia perspicillata, che possono essere utilizzate per studiare le risposte immunitarie dei pipistrelli ai virus. A riuscirci gli scienziati del Vaccine and Infectious Disease Organization (VIDO), dell’Università di Saskatchewan, in Canada, della Louisiana State University, della Washington State University, della University of New Mexico, della University of Waterloo, dell’Università di Toronto, e dell’Università della British Columbia. Il gruppo di ricerca, guidato da Arinjay Banerjee, Stephanie Seifert e Michael Letko, ha pubblicato un articolo sulla rivista Plos Biology per rendere noti i risultati del proprio lavoro. Le cellule sviluppate nell’ambito della sperimentazione sono state testate con diversi virus, compresi coronavirus e ortoantavirus, agenti patogeni notoriamente pericolosi per l’uomo. I risultati hanno mostrato un’elevata suscettibilità alle infezioni e una risposta immunitaria attiva. Le linee cellulari rappresentano un’importante risorsa per comprendere meglio come i pipistrelli tollerino virus letali per altri animali, e potranno essere fondamentali nello sviluppo di nuove terapie antivirali. Il gruppo di ricerca ha isolato cellule da vari organi, come rene, cervello, fegato, polmone e milza, di un esemplare maschio di Carollia perspicillata allevato in cattività. Le unità biologiche sono state quindi rese capaci di crescere indefinitamente in laboratorio, attraverso l’introduzione di geni virali o il silenziamento del gene TP53, un soppressore tumorale. Successivamente, le cellule sono state esposte a virus e pseudovirus. I risultati hanno mostrato la suscettibilità a diversi virus, tra cui MERS-CoV e ortoantavirus. Allo stesso tempo, gli autori hanno scoperto che le cellule rispondono all’infezione attivando i geni dell’immunità innata, come IFNβ e IFIT1, cruciali per la risposta antivirale. Le cellule possono essere quindi utilizzate per testare se un virus usa un particolare recettore per infettare l’organismo. “Le nostre linee cellulari – scrivono gli autori – rappresentano uno strumento innovativo per studiare virus nei pipistrelli in condizioni più simili a quelle naturali. Questa piattaforma potrebbe aiutare a capire perché i pipistrelli riescano a ospitare virus pericolosi senza ammalarsi, un passo fondamentale per sviluppare future terapie”. Il lavoro, commentano i ricercatori, apre la strada allo studio di virus emergenti in sistemi biologici più realistici rispetto ai modelli tradizionali. Infine, concludono gli scienziati, questa tecnologia potrebbe essere utile a capire come i virus si adattino ai loro ospiti e a identificare potenziali target terapeutici utili in ambito umano. (30Science.com)

Gallery

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).