Lucrezia Parpaglioni

Il cervello dei topi distingue tra tocco attivo e passivo

(8 Aprile 2025)

Roma – Il tocco attivo e passivo attivano diverse regioni cerebrali, contribuendo alla comprensione del senso del tatto. Lo rivela uno studio dell’Università di Heidelberg e dell’Università Ludwig Maximillan di Monaco in Germania, pubblicato su PLOS Biology. La scoperta suggerisce che il cervello dei topi è in grado di distinguere tra il toccare attivamente un oggetto e l’essere toccati, il che potrebbe migliorare la loro capacità di interagire con l’ambiente. I risultati mostrano che il talamo, in particolare, gioca un ruolo cruciale nell’elaborazione di queste informazioni sensoriali. Il senso del tatto è fondamentale per l’interazione degli animali con il loro ambiente. Tuttavia, come questo senso viene elaborato nel cervello è ancora in gran parte sconosciuto. I topi, che utilizzano i baffi per esplorare l’ambiente, offrono un modello ideale per studiare il tocco attivo e passivo. Lo studio esplora come il cervello dei topi rappresenti diversamente queste due modalità di tocco. Per indagare sulle differenze di elaborazione del tocco attivo e passivo, i ricercatori hanno misurato l’attività neuronale nel talamo dei topi. Gli esperimenti consistevano nel far interagire attivamente i topi con oggetti usando i baffi e nello stimolare passivamente i baffi con boccate d’aria. L’attività neuronale è stata registrata durante entrambe le condizioni. I risultati hanno mostrato che il talamo mediale posteriore rispondeva principalmente al tocco passivo, mentre altre parti del talamo rispondevano sia al tocco attivo che a quello passivo. L’attività di base del talamo era più alta prima del tocco attivo, suggerendo una preparazione anticipatoria. Inoltre, l’attività nel talamo mediale posteriore aumentava quando trascorrevano lunghi intervalli tra le stimolazioni, il che potrebbe essere collegato alla sorpresa del topo. Le scoperte suggeriscono che il cervello dei topi è capace di distinguere tra il toccare attivamente un oggetto e l’essere toccati, il che potrebbe essere cruciale per rispondere rapidamente e in modo appropriato agli stimoli ambientali. Il tatto passivo, in particolare, potrebbe aiutare gli animali a rilevare potenziali pericoli, come la presenza di predatori. Lo studio fornisce nuove informazioni sulla rappresentazione del tocco attivo e passivo nel cervello dei topi, evidenziando il ruolo del talamo nella discriminazione di queste due modalità sensoriali. Le scoperte potrebbero avere implicazioni significative per la comprensione del senso del tatto negli animali e potenzialmente negli esseri umani. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.