Roma – Si chiama T EchoBack CAR, è una cellula immunitaria super-caricata in grado di contrastare in modo mirato i tumori solidi ostinati, colpendo le cellule cancerose senza danneggiare i tessuti sani. A svilupparla gli scienziati dell’Università della California del Sud, che hanno pubblicato uno studio sulla rivista Cell. Il team, guidato da Longwei Liu, Peter Yingxiao Wang e Hildagarde E. Baum, ha ideato un nuovo approccio che potrebbe rivoluzionare le terapie anti-tumorali.
La terapia con cellule T con recettore antigenico chimerico (CAR) rappresenta un campo interessante che ha dimostrato un grande successo nel trattamento di tumori trasmessi dal sangue come la leucemia, perché consente un elevato livello di personalizzazione. Il gruppo di ricerca sottolinea che le cellule T EchoBack-CAR possono attaccare le cellule tumorali cinque volte più a lungo delle normali cellule T CAR. In aggiunta, la terapia può essere controllata da remoto, e permette di colpire i tumori usando ultrasuoni focalizzati, rendendo potenzialmente i trattamenti più sicuri ed efficaci. “Il nostro sistema – afferma Wang – permette di attivare le cellule EchoBack tramite ultrasuoni nella sede del tumore e di contrastare le cellule tumorali per almeno cinque giorni. Questa tecnologia funziona come un interruttore e i meccanismi unici che riecheggiano la stimolazione ultrasonica la riattivano in continuazione”. Le cellule tumorali inviano un segnale alle EchoBack, che producono molecole capaci di contrastarle. L’approccio è stato testato in esperimenti di laboratorio su un gruppo di modelli murini. “Le sessioni di ultrasuoni – riporta Liu – hanno superato le normali cellule T CAR sia in termini di durata che di efficienza del trattamento. Questo lavoro apre le porte a trattamenti contro il cancro più potenti, precisi e personalizzati”. Il team ora spera che questa nuova tecnologia possa essere uno strumento modulare adattabile ad altri tipi di tumori solidi per l’immunoterapia. “La parte più entusiasmante – conclude Liu – è che le cellule CAR T sono intelligenti. Possono ascoltare gli ultrasuoni e percepire le cellule tumorali. Questi tipi di cellule CAR T non sono mai stati sviluppati in precedenza e non vediamo l’ora di vedere i benefici per i pazienti in futuro”. (30Science.com)