Roma – Il trapianto di cellule staminali sembra avere dimostrato di essere sicuro nel trattamento della degenerazione maculare umida legata all’età, potendo pertanto rappresentare una possibile alternativa terapeutica per questa tipologia di pazienti. Lo suggerisce uno studio del Third Military Medical University Southwest Hospital, in Cina, pubblicato sulla rivista Stem Cell Reports. La degenerazione maculare senile (AMD) è una delle principali cause di compromissione della vista e cecità nella popolazione anziana e si caratterizza per la formazione di nuovi vasi sanguigni anomali nella macula, la parte centrale della retina, causando perdite di liquidi e sangue e danni o disfunzioni maculari. Questi danni compromettono la funzione della retina che ha il compito di assicurare la visione centrale ad alta acuità. I casi di AMD umida sono la minoranza sulla totalità dei casi di malattia, ma per il 90%, la cecità è dovuta alla forma umida. L’AMD umida nelle fasi iniziali può essere trattata con farmaci capaci di ridurre la formazione di nuovi vasi sanguigni, ma diventano inefficaci in caso di forme avanzate di malattia. La rimozione chirurgica dei vasi sanguigni anomali seguita dal trapianto di cellule retiniche derivate da cellule staminali potrebbe rappresentare una valida alternativa terapeutica sulla base dei risultati emersi da questo studio clinico. I ricercatori hanno sottoposto 10 pazienti con AMD umida a un metodo innovativo per indurre il distacco delle rerina e rimuovere in modo sicuro i vasi sanguigni di nuova formazione, seguito dal trapianto di cellule retiniche derivate da cellule staminali per sostituire le cellule retiniche danneggiate o perse. I risultati sembrano dimostrare che il trattamento ha prodotto un miglioramento della struttura retinica in pazienti in cui le neovascolarizzazioni sono state completamente rimosse con la chirurgia, suggerendo che le cellule trapiantate sono sopravvissute e hanno riparato la retina danneggiata. Questi pazienti hanno inoltre mostrato l’acuità visiva stabile o migliorata a un follow-up a 12 mesi, con effetti collaterali limitati. All’opposto, pazienti con rimozione delle patch dei vasi sanguigni solo parziale hanno sperimentato sanguinamento persistente, infiammazione oculare e una rigenerazione incompleta della retina, senza miglioramento della vista. I ricercatori hanno concluso che la rimozione completa e sicura delle neovascolarizzazioni previene l’infiammazione e genera un ambiente favorevole alla sopravvivenza e all’integrazione del trapianto. Sono necessari studi di follow-up con gruppi più ampi di pazienti per confermare l’efficacia clinica e il profilo di sicurezza di questo nuovo trattamento.(30Science.com)

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Il trapianto di cellule staminali è sicuro nella degenerazione maculare umida legata all’età
(28 Febbraio 2025)

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