Roma – Lo stress da burnout lavorativo dei dipendenti può costare milioni alle aziende, che ogni anno spendono da quattro a 21 mila dollari a persona. Questo, in estrema sintesi, è quanto emerge da uno studio, pubblicato sull’American Journal of Preventive Medicine, condotto dagli scienziati del Public Health Informatics, Computational, and Operations Research (PHICOR), del Baruch College, della Johns Hopkins University (JHU) e della University of San Diego (USD) Knauss School of Business. Il team, guidato da Bruce Y. Lee, ha elaborato un modello di simulazione computazionale per stimare i costi economici del burnout lavorativo. “Secondo i nostri calcoli – afferma Lee – un’azienda con mille dipendenti spende in media circa cinque milioni all’anno a causa del burnout dei propri lavoratori. Queste informazioni possono fornire ai manager e ai CEO un’idea migliore di come concentrarsi maggiormente sul benessere dei propri impiegati, riducendo i costi e aumentando i profitti”. Il modello, spiegano gli esperti, simula un dipendente che attraversa diverse fasi che vanno dalla partecipazione attiva al lavoro al disimpegno e al burnout. I diversi valori cambiano a seconda della posizione ricoperta dal dipendente e dal suo stato emotivo. Nella simulazione, le persone erano associate a diversi fattori di stress legati al posto di lavoro e alla vita personale. Stando a quanto emerge dall’indagine, un dipendente orario non dirigente che attraversa un burnout costerebbe a un datore di lavoro in media 4000 dollari all’anno. Il lavoratore stipendiato causerebbe una perdita di circa 4.257 dollari, mentre manager e dirigenti costerebbero rispettivamente 10.824 e 20.683 all’anno. Questo lavoro, commentano gli autori, quantifica l’impatto sostanziale che il burnout e lo stress lavorativo può avere sui profitti del datore di lavoro. I risultati suggeriscono inoltre una possibile cifra da investire nella prevenzione del disimpegno e dello stress eccessivo. Tra i possibili interventi mirati per ridurre il rischio di burnout, gli autori evidenziano, ad esempio, benefit per la salute mentale o programmi di educazione finanziaria per gestire correttamente i carichi di lavoro. “Il burnout – afferma Molly Kern, altra firma dell’articolo – è pervasivo. I leader delle organizzazioni devono considerare in che modo le loro culture e i loro programmi di benefit supportano il 60 per cento dei dipendenti che silenziosamente lottano con lo stress lavorativo”. (30Science.com)
Valentina Di Paola
Il burnout costa milioni di dollari ai datori di lavoro
(28 Febbraio 2025)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).