Roma – Grazie a un nuovo metodo di scomposizione sarà possibile riciclare plastiche altamente resistenti come il Plexiglass, riducendole a monomeri riutilizzabili. È quanto emerge da un nuovo studio guidato dall’ETH Zurigo e pubblicato su Science. La maggior parte degli attuali metodi di riciclo della plastica si basa sulla triturazione meccanica, sulla pulizia e sulla rielaborazione dei rifiuti. Queste operazioni fanno sì che le proprietà del materiale riciclato siano peggiori rispetto al materiale vergine. La decomposizione chimica in monomeri – l’unità fondamentale dei polimeri plastici – consentirebbe invece una purificazione più approfondita e quindi una ripolimerizzazione per ripristinare le prestazioni ideali. Gli autori del nuovo studio hanno scoperto che mettendo determinate plastiche nel solvente diclorobenzene, e irradiandole con luce viola si possono scomporre in modo pulito queste plastiche, dette polimetacrilati come il plexiglass appunto, nei loro monomeri originali. Il processo comporta l’estrazione di idrogeno dalla struttura principale del materiale, da parte di piccole quantità di radicali di cloro liberati dal solvente. “La possibilità di eseguire depolimerizzazioni su scala di multigrammo – affermano i ricercatori – e conferire un controllo temporale rende questa metodologia un percorso versatile per il riciclo”.(30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Sviluppato nuovo approccio per un riciclo più efficiente della plastica
(20 Febbraio 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla