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L’intelligenza artificiale generativa potrebbe aiutare la progettazione di videogiochi interattivi

(19 Febbraio 2025)

Roma – Strumenti di intelligenza artificiale (IA) generativa potrebbero aiutare a progettare videogiochi interattivi. Lo suggerisce uno studio su Nature, che presenta un modello di IA, sviluppato dai ricercatori di Microsoft, in grado di generare mondi tridimensionali (3D) che obbediscono alle meccaniche del videogioco per cui erano stati progettati. I videogiochi rappresentano la porzione più grande dell’industria dell’intrattenimento, con miliardi di persone che giocano e acquistano videogiochi in tutto il mondo. Mentre la popolarità dell’IA generativa continua a crescere nei campi creativi, la sua applicazione allo sviluppo di videogiochi è stato poco indagato, pertanto i ricercatori hanno intervistato 27 progettisti di videogiochi creativi, da cui emerge l’opinione concorde che le attuali soluzioni di IA per la creazione di videogiochi non siano in grado di generare molte idee diverse (pensiero divergente), con la necessità quindi di continuare a perfezionare gli aspetti del gioco attraverso il processo di progettazione (pratica iterativa). Gli autori hanno così sviluppato un modello di IA, chiamato World and Human Action Model (WHAM), che è stato addestrato sulla base di dati ricavati da sette anni di gameplay da Bleeding Edge, un simulatore di battaglia multigiocatore 3D. I ricercatori hanno osservato che WHAM poteva creare complesse sequenze di videogiochi 3D coerenti con le meccaniche preesistenti di Bleeding Edge, ma che presentavano una notevole diversità nel design dei livelli e tali da poter modificare l’output in modo iterattivo. In parallelo, i ricercatori hanno anche sviluppato WHAM Demonstrator, una interfaccia visiva per gli utenti per poter interagire e personalizzare gli output di WHAM. Gli autori ritengono che poiché WHAM ha imparato a generare sequenze con solo una formazione sul gameplay e nessuna conoscenza precedente, questo strumento potrebbe essere facilmente trasferito per generare livelli da altri videogiochi. Allo stesso modo, sottolineano però strumenti di intelligenza artificiale, come WHAM , non possano fungere da endpoint del processo di progettazione ma che dovrebbero essere utilizzati come uno strumento per assistere i progettisti. La ricerca futura potrebbe aiutare ad analizzare se WHAM possa essere impiegato nelle varie fasi del processo di progettazione dei videogiochi.(30Science.com)

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