Roma – I cani sono essenziali per evitare che parassiti inavvertitamente trasportati dai passeggeri degli aerei superino le frontiere invadendo gli ecosistemi locali. È quanto emerge da un nuovo studio guidato dall’Università di Melbourne e pubblicato su NeoBiota. Lo studio si è concentrato sui viaggi aerei nazionali verso la Tasmania, in Australia, una regione insulare con una presenza di parassiti particolarmente bassa a causa del suo isolamento geografico. I ricercatori hanno utilizzato un ampio database di oltre 66.000 intercettazioni di rischi di biosicurezza da oltre 6 milioni di passeggeri in arrivo in Tasmania dall’Australia continentale. Su questi dati hanno applicato strumenti avanzati di modellazione statistica per valutare l’efficacia di diversi interventi nell’intercettare materiale rischioso alla frontiera. I passeggeri aerei rappresentano un rischio significativo per la biosicurezza, poiché i parassiti possono essere introdotti tramite frutta, verdura e prodotti di origine animale trasportati nei bagagli. Per contrastare questo rischio, si è scoperto che gli interventi alle frontiere con l’impiego di ispettori di biosicurezza e cani da ricerca si sono rivelati efficaci, sia incoraggiando le dichiarazioni volontarie dei passeggeri sia individuando gli articoli a rischio che i passeggeri non avevano dichiarato. Sebbene gli ispettori della biosicurezza svolgano un ruolo significativo, i cani da ricerca si sono rivelati particolarmente efficaci, individuando più articoli rischiosi e prendendo di mira materiali non dichiarati che altrimenti sarebbero potuti passare inosservati. La presenza di cani da ricerca ha aumentato sostanzialmente i tassi di intercettazione, anche per gli articoli collegati alla diffusione del moscerino della frutta. L’autore principale dello studio, il dott. Nicholas Moran, ha affermato: “Il fatto che i cani siano molto abili nell’annusare le cose potrebbe sembrare ovvio, ma misurare con precisione l’efficacia dei diversi interventi, cosa catturano e come, è un’informazione incredibilmente preziosa per le operazioni di biosicurezza. I moscerini della frutta rappresentano un serio rischio per la Tasmania e molte parti del mondo. Quindi, questo lavoro riguarda la conoscenza di quali interventi di biosicurezza implementare e dove è meglio implementarli per ridurre il rischio di epidemie”.(30Science.com)