Roma – Il parlamento norvegese ha votato per aprire i fiumi protetti alle centrali idroelettriche, scatenando l’ira dei gruppi ambientalisti che temono per la sorte dei pesci e di altri animali selvatici. Il disegno di legge consente la costruzione di centrali elettriche più grandi di 1 Megawatt in corsi d’acqua protetti se il beneficio sociale è “significativo” e le conseguenze ambientali “accettabili”. Une Bastholm, membro del parlamento dei Verdi, ha descritto la proposta come “un attacco storico alla natura norvegese” quando è stata presentata la scorsa settimana. Truls Gulowsen, capo della Norwegian Society for the Conservation of Nature, ha affermato: “Combatteremo per ogni singolo corso d’acqua protetto, per ogni fiume, ogni cascata e ogni lago. Non rinunceremo a ciò che abbiamo conquistato in oltre cento anni di lotta per i corsi d’acqua a causa di una decisione affrettata, sconsiderata e irresponsabile”. La Norvegia, un paese noto per i suoi fiordi spettacolari e la natura incontaminata, ha protetto quasi 400 corsi d’acqua con piani che impediscono che vengano sbarrati da grandi centrali elettriche. I suoi fiumi e le specie in essi contenute sono minacciati anche dall’agricoltura intensiva e dalla crisi climatica. I sostenitori della proposta affermano che i critici hanno “ingigantito” i pericoli per la natura. I criteri di approvazione rimangono invariati e le aziende che cercano di costruire dighe idroelettriche dovranno comunque affrontare valutazioni rigorose prima di ottenere un permesso. La proposta è stata approvata dal partito conservatore, dal partito del progresso, dal partito laburista e dal partito di centro. I cristiano-democratici hanno ritirato il loro sostegno, citando l’incertezza della formulazione normativa. (30Science.com)