Valentina Di Paola

I medaka corteggiano le femmine nelle ore piccole

(13 Febbraio 2025)

Roma – I medaka selvatici, piccoli pesci d’acqua dolce dell’Asia orientale scientificamente noti come Oryzias latipes, tendono a corteggiare attivamente le femmine nelle ore piccole, tra le 2:00 e le 3:00 del mattino. Lo rivela uno studio, pubblicato sulla rivista Plos One, condotto dagli scienziati della Graduate School of Science e della Osaka Metropolitan University. Il team, guidato da Yuki Kondo e Satoshi Awata, ha analizzato il comportamento degli animali, confrontando le abitudini che emergevano in ambiente controllato di laboratorio e in natura. Il gruppo di ricerca ha registrato video di medaka selvatici nel loro habitat fluviale per osservare le loro attività notturne, dalle 21:00 alle 5:00, nell’arco di tre giorni. Il materiale ha rivelato che i pesci depongono le uova intorno a mezzanotte. Esperimenti di laboratorio avevano suggerito invece che i medaka deponessero le uova intorno all’alba. Gli scienziati hanno anche condotto un’analisi dettagliata dei modelli di attività dei medaka, osservando un basso livello di attività dalle 21:00 alle 23:00, quando molti pesci sembravano riposare. Dopo la mezzanotte, invece, è stato osservato un aumento dell’attività, specialmente tra l’1:00 e le 3:00 del mattino. I maschi, in particolare, adottavano tecniche di corteggiamento, inseguendo le femmine e nuotando in rapidi cerchi di fronte alle potenziali partner. Tali comportamenti erano particolarmente frequenti tra le 2:00 e le 3:00 del mattino. “Osservare gli animali in natura – afferma Kondo – è una preziosa fonte di informazioni per comprendere il loro stile di vita, raccogliendo informazioni che approfondiscono la nostra comprensione degli esseri viventi e ci aiutano a creare ambienti più confortevoli per gli organismi modello in laboratorio”. “Se riuscissimo a replicare in laboratorio condizioni più simili alla natura – conclude Awata – avremmo esemplari meno stressati e potremmo ottenere risultati di ricerca di laboratorio più accurati. Questo lavoro rappresenta un buon esempio dell’importanza di combinare la ricerca di laboratorio con le osservazioni sul campo. Ci auguriamo che fornisca anche spunti sull’importanza di chiarire l’ecologia di altri organismi modello nei loro habitat naturali”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).