Valentina Di Paola

Le balene sfuggono alle orche sussurrando i propri canti

(10 Febbraio 2025)

Roma – Alcune specie di balene con fanoni hanno imparato a evitare di attrarre le orche, i loro unici predatori naturali, cantando a frequenze più basse. Questo curioso risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Marine Mammal Science, condotto dagli scienziati dell’Università di Washington. Il team, guidato da Trevor Branch, ha scoperto che alcune balene con i fanoni, più solitarie rispetto alle specie dentate, emettono i loro richiami sonori a frequenze così profonde da essere impercettibili per le orche, che non sono in grado di udire rumori al di sotto dei 100 hertz. Tale comportamento è stato osservato in balenottere azzurre, balenottere comuni, balenottere boreali, balenottere di Bryde e balenottere minori. Stando a quanto emerge dall’indagine, questi animali tendono a evitare potenziali situazioni di conflitto con i loro predatori, mentre le specie dentate e quelle che cantano a frequenze più elevate, superiori a 1500 hertz, sono anche più propense al combattimento. I ricercatori hanno condotto una revisione degli esperimenti in acquario sui range uditivi delle orche, valutando la frequenza e il livello sorgente delle popolazioni delle balene con fanoni. Le informazioni sono state combinate con la conoscenza relativa al movimento delle onde sonore attraverso l’oceano, per capire quali popolazioni di cetacei possono essere facilmente individuabili dalle orche. L’approccio ha rivelato che gli animali abituati a cantare a frequenze più basse non vengono intercettati dalle orche a distanze superiori a un chilometro. I ricercatori ipotizzano che tale strategia sia emersa in risposta agli attacchi da parte delle orche assassine, che rappresentano gli unici predatori naturali di queste specie. Il canto, spiegano gli esperti, costituisce una modalità di comunicazione fondamentale per le balene, necessario per l’attrazione e la selezione di un compagno. “Le vocalizzazioni più rumorose – osserva Branch – potrebbero esporre gli esemplari al rischio di attrarre un’orca assassina. La criptica acustica che abbiamo osservato, invece, consente alle balene di cantare a frequenze basse. I comportamenti di ‘fight-or-flight’, i meccanismi di lotta o fuga, sembrano guidare tutti gli aspetti della vita delle balene con fanoni”. “Non avevamo mai pensato – conclude – che alcune balene potessero aver imparato a sussurrare i propri canti per ridurre il rischio di incontrare delle orche, ma più ci confrontavamo con i dati, più sembrava che ogni aspetto del comportamento di questi animali fosse chiaramente influenzato dalla paura della predazione”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).