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Omicidio e suicidio sono la prima causa di morte materna negli Stati Uniti

(31 Gennaio 2025)

Roma – Negli Stati Uniti, a livello nazionale, omicidio e suicidio sono le principali cause di morte materna, anche fra le donne in dolce attesa, superando di gran lunga decessi dovuti ad altre problematiche di salute, quali emorragie, infezioni, ipertensione e malattie cardiovascolari. Sulle cause cliniche ad oggi si sono incentrati i maggiori sforzi della ricerca e della comunità medica in termine di prevenzione e cura, ma i risultati di uno studio del Columbia University Irving Medical Center di New York che sarà pubblicato su Pregnancy Open Access, presentati al Meeting annuale della Society for Maternal-Fetal Medicine (SMFM), The Pregnancy Meeting™, di Denver (27 gennaio-1 febbraio 2025) cambia il panorama della mortalità materna. I risultati emersi dall’analisi di dati dei Centers for Disease Control and Prevention americani dal 2005 al 2022, riguardanti i decessi fra le donne incinte di età compresa tra 15 e 44 anni, nei primi successivi 42 giorni nel post-partum, attestano l’elevata incidenza di mortalità per morte violenta. Questo studio, di più ampio condotto sul tema, fa riferimento a un database nazionale sui decessi materni e rappresenta un salto di qualità rispetto a ricerche precedenti di livello statale o basate su dati raccolti da più fonti, spesso incompatibili e/o incongruenti per le modalità di raccolta o per le informazioni riportate, da cui emerge che negli ultimi di 18 anni sono morte complessivamente 20.421 donne incinte, di cui sulla totalità l’11%, pari a 2.293 decessi, per omicidio (61%, 1.407 morti) e suicidio (39%, 886 decessi) ed il 55% (1.261 decessi), per morti violente, prevalentemente da armi da fuoco, con una variabilità regionale in funzione delle diverse legislazioni emanata in materia. Sorprende in linea generale che la violenza, nel senso ampio del termine, sia la prima causa di morte in gravidanza. “Al momento, la definizione di mortalità materna non include la morte per omicidio e suicidio” ha dichiarato Hooman Azad, medico presso il Dipartimento di ostetricia e ginecologia del Columbia University Irving Medical Center di New York “sebbene gravidanza e post-partum aumentino significativamente il rischio di morte per omicidio. Le donne incinte muoiono, infatti, in misura maggiore di morte violenta rispetto a qualsiasi altra causa medica individuale”. I numeri dello studio mostrano che le donne nere partorienti, tra 18 e 24 anni, muoiono per omicidio in quasi otto decessi ogni 100.000, pari a circa quattro volte la media nazionale, mentre si rileva l’approvazione della legislazione sulle armi da fuoco sulle morti materne ha portata alla riduzione del 20-30% delle morti e degli omicidi con armi da fuoco negli Stati con specifica normativa presente da anni. “I nostri dati ribaltano l’idea generale che il maggior numero di morti materne avvenga in ospedali o strutture sanitarie” aggiunge Mary D’Alton, esperta in medicina materno-fetale, direttore del Dipartimento di ostetricia e ginecologia e professoressa di ostetricia e ginecologia presso il Columbia University Irving Medical Center, nonché direttrice dei servizi presso lo Sloane Hospital for Women al New York-Presbyterian. “Occorrono pertanto nuovi studi su questo grave problema nazionale per valutare e avviare adeguate strategie di contenimento e prevenzione sia a livello medico che politico”.(30Science.com)

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