Gianmarco Pondrano d'Altavilla

I gruppi contro le politiche green sono più forti nei paesi più ambientalisti

(22 Gennaio 2025)

Roma – I paesi che fanno di più per proteggere l’ambiente, sono anche quelli dove operano i più forti gruppi che lavorano contro le politiche green. E questo indipendentemente dagli interessi economici in campo. È quanto emerge da uno studio guidato dalla Stanford University, e pubblicato su PLOS One. Per comprendere meglio i fattori che influenzano il crescente movimento internazionale no green, gli autori hanno condotto un’analisi statistica su oltre 160 paesi e centinaia di organizzazioni in tutto il mondo.

Mappa dei paesi del mondo che hanno almeno un’organizzazione no green al 2018, in ordine di data di fondazione.
Credito
Hannah Trillo, Stanford Doerr School of Sustainability, CC-BY 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/)

I loro risultati suggeriscono che le organizzazioni no green hanno maggiori probabilità di sorgere in paesi che hanno politiche e strutture più forti volte a proteggere l’ambiente naturale. I fattori correlati agli interessi economici di un paese, invece, come le emissioni di gas serra o la dipendenza dalle risorse petrolifere, non hanno avuto un’associazione significativa con lo sviluppo di organizzazioni no green. Né vi sono legami significativi con diversi altri fattori alternativi esplorati dai ricercatori, come il livello di sviluppo economico di un paese, il livello di disuguaglianza di reddito, i suoi legami con gli Stati Uniti o l’ideologia della sua leadership politica. Questi risultati supportano l’idea che le dinamiche di opposizione alle politiche per il clima siano parte di un processo che si intreccia con l’evoluzione degli sforzi pro-ambientali. Gli autori hanno dichiarato: “Oltre cinquanta paesi in tutto il mondo ospitano ora almeno un’organizzazione no green: organizzazioni non-profit che lavorano per indebolire la scienza e la politica sul clima. Queste organizzazioni sono attive da tempo negli Stati Uniti, ma negli ultimi anni si sono evolute fino a formare un movimento globale; nascono soprattutto nei paesi con le più forti politiche e istituzioni ambientali, piuttosto che nei paesi con i più alti livelli di emissioni di gas serra o attività industriale”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla