Roma – Si chiama Bacteroides vulgatus, è un batterio che potrebbe ridurre il comportamento di ricerca di zucchero, rappresentando un potenziale bersaglio per i trattamenti contro l’obesità e le malattie metaboliche. Questo curioso risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Microbiology, condotto dagli scienziati del Dalian Institute of Chemical Physics e della Jiangnan University. Il team, guidato da Xinmiao Liang, Yong Q. Chen, Shenglong Zhu, ha analizzato un gruppo di esseri umani e un modello murino per capire quali fattori siano più o meno associati alla capacità dell’organismo di regolare la voglia di zucchero. I risultati, sostengono gli autori, potrebbero guidare lo sviluppo di terapie per la gestione dell’obesità e delle malattie metaboliche, come il diabete di tipo 2. Gli animali, spiegano gli esperti, sono biologicamente programmati per desiderare gli zuccheri, ma una preferenza non controllata può portare a un’assunzione elevata, che può risultare in un incremento dei livelli di glicemia e del rischio di malattie metaboliche. Lavori precedenti suggeriscono che le nostre voglie per cibi diversi hanno origine da segnali inviati al cervello dall’intestino, ma la regolazione del desiderio dello zucchero è un processo complesso non ancora del tutto compreso. I ricercatori hanno esaminato il sangue di 18 topi con diabete e 60 pazienti con la stessa condizione. Le informazioni raccolte sono state confrontate con quelle associate a un gruppo di controllo sano, animale e umano. Stando a quanto emerge dall’indagine, i soggetti diabetici avevano livelli più bassi di FFAR4, una proteina che attiva la secrezione di GLP-1, un ormone coinvolto nella regolazione dell’appetito e dello zucchero nel sangue. Questi esemplari, allo stesso tempo, mostravano una maggiore preferenza per lo zucchero. Valori limitati di FFAR4 comportavano inoltre una riduzione della presenza del batterio Bacteroides vulgatus. È pertanto emersa una connessione intestino-fegato-cervello evidente. Quando gli scienziati hanno alterato la regolazione di FFAR4 nei modelli murini con diabete, i topolini hanno ridotto significativamente il comportamento di ricerca di zucchero. Risultati simili sono stati ottenuti quando i loro intestini sono stati colonizzati con il Bacteroides vulgatus. Saranno ovviamente necessari ulteriori approfondimenti, concludono gli autori, per capire come questo asse possa essere sfruttato per la gestione di malattie metaboliche. (30Science.com)
Valentina Di Paola
Scoperto un batterio che regola la voglia di zucchero
(13 Gennaio 2025)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).