Valentina Di Paola

Svelati i modi migliori per smettere di svaparre

(8 Gennaio 2025)

Roma – Vareniclina, un farmaco da prescrizione, e interventi basati sui messaggi di testo: sono queste le migliori strategie da adottare per smettere di utilizzare la sigaretta elettronica. A valutarle uno studio, pubblicato sulla rivista Cochrane Database of Systematic Reviews dagli scienziati dell’Università del Massachussetts ad Amherst e dell’Università di Oxford. Il team, guidato da Jamie Hartmann-Boyce, Nicola Lindson e Ailsa Butler, ha considerato i dati di nove lavori precedenti, che coinvolgevano oltre 5000 partecipanti, per valutare i modi più efficaci per riuscire ad abbandonare il vizio del fumo elettronico. “Un numero in crescita di persone – rivela Hartmann-Boyce – chiede aiuto per smettere di fumare e di svapare. Sappiamo che le sigarette elettroniche spesso non sono efficaci come strategia per superare l’astinenza da tabacco, ed è pertanto fondamentale individuare approcci sicuri e validi per aiutare i pazienti”. “Gli interventi testati – spiegano gli autori – sono simili a quelli utilizzati per smettere di fumare, ma non abbiamo molte informazioni sulla loro efficacia nel contrastare lo svapo, particolarmente diffuso anche tra i giovani”. Stando a quanto emerge dall’indagine, i programmi progettati per fornire supporto tramite messaggi di testo sembrano essere validi per i ragazzi di età compresa tra 13 e 24 anni, mentre la vareniclina era più adatta tra gli adulti. “La nostra revisione – sottolinea Hartmann-Boyce – è particolarmente utile per i professionisti sanitari, che possono individuare la strategia più adeguata in base al paziente, fornendo informazioni specifiche per chi cerca di smettere di svapare. Tuttavia, è necessario condurre ulteriori approfondimenti per esplorare la validità di questi e altri possibili approcci”. I messaggi di testo, spiegano gli esperti, offre un mix di contenuti motivazionali, norme sociali e suggerimenti su come abbandonare la sigaretta elettronica. “Sebbene sia chiaro il suo potenziale nelle popolazioni più giovani – conclude – dobbiamo indagare il suo effetto nelle altre fasce d’età. Si tratta di un campo di ricerca in evoluzione, e siamo motivati ad aggiornare la revisione man mano che otterremo nuove informazioni”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).