Roma – Un prodotto di scarto industriale è stato convertito da un gruppo di ricercatori della Northwestern University di Evanston (Usa) in un componente per batterie in grado di immagazzinare stabilmente grandi quantità di carica. Queste batterie, stando a quanto riportato dal Journal of the American Chemical Society, potrebbero svolgere una funzione vitale per le reti elettriche, attenuando i picchi e le cadute dell’energia rinnovabile. Le batterie a flusso redox (RFB), stando a quanto riportato dal immagazzinano energia sotto forma di due liquidi chiamati anolita e catolita in una coppia di serbatoi. Quando questi fluidi vengono pompati in una camera centrale , separati da una sottile membrana, reagiscono chimicamente e producono elettroni per generare energia. Il processo può essere invertito per ricaricare la batteria immettendo una corrente attraverso la membrana. Queste batterie sono economiche, ma hanno degli svantaggi. Sono ingombranti, spesso grandi quanto un container per spedizioni, e richiedono una manutenzione costante a causa delle parti mobili coinvolte nel pompaggio del liquido. Si basano anche su metalli come il litio e il cobalto, che scarseggiano. Ora, Emily Mahoney della Northwestern University di Evanston, Illinois, e i suoi colleghi hanno scoperto un semplice processo che può trasformare un prodotto di scarto industriale precedentemente inutile in un utile anolita, che potrebbe potenzialmente sostituire questi metalli rari. Il loro processo prende l’ossido di trifenilfosfina, creato nella fabbricazione di prodotti tra cui compresse di vitamine, e lo converte in ossido di trifenilfosfina ciclico, che ha un alto potenziale di accumulo di carica negativa. Quando viene utilizzato come anolita, non mostra alcuna riduzione di efficacia anche dopo 350 cicli di carica e scarico. “Avere un anolita con un potenziale altamente negativo aumenta il potenziale complessivo della cella e quindi l’efficacia della batteria”, afferma Mahoney. “Tuttavia, spesso l’aumento del potenziale è associato a problemi di stabilità, quindi avere un composto che può essere sia stabile che altamente negativo è entusiasmante”, aggiunge. Mahoney afferma che le batterie RFB sono progettate per essere sicure e avere grandi capacità, quindi potrebbero essere utilizzate per immagazzinare energia eolica e solare, ma è improbabile che sostituiscano le batterie agli ioni di litio nelle automobili o negli smartphone a causa del loro volume. (30Science.com)
Valentina Arcovio
Dai rifiuti industriali batterie per immagazzinare energia rinnovabile
(7 Gennaio 2025)
Valentina Arcovio