Roma – Le persone che svolgono regolarmente attività fisica sono associate a un rischio di malattie croniche notevolmente inferiore. Lo conferma uno studio, pubblicato sulla rivista Preventing Chronic Disease, condotto dagli scienziati dell’Università dell’Iowa. Il team, guidato da Lucas Carr e Britt Marcussen, ha analizzato le risposte a un sondaggio di oltre 7.000 pazienti dell’University of Iowa Health Care Medical Center. Ai partecipanti è stato chiesto di riportare il proprio livello di attività fisica attraverso un questionario. Stando a quanto emerge dall’indagine, chi si dedicava ad almeno 150 minuti a settimana di sport moderato o intenso era associato a un rischio statisticamente significativo inferiore di sviluppare 19 patologie croniche, tra cui malattie cardiovascolari, cancro, malattie respiratorie e diabete. Al contrario, le persone che avevano dichiarato di svolgere meno attività fisica erano associate a una probabilità notevolmente maggiore di incorrere in determinate malattie croniche. “Nel nostro ambiente sanitario – osserva Carr – non esiste un percorso semplice per incoraggiare i pazienti a maggior rischio a incrementare il livello di attività fisica. In caso di inattività, sarebbe utile un servizio di supporto efficace, che comprenda la motivazione all’esercizio”. Il sondaggio, riportano gli esperti, comprendeva solo due domande, relative al numero di volte a settimana in cui si svolge attività fisica e alla durata delle singole sessioni. I ricercatori hanno anche confrontato i risultati di chi aveva completato i questionari con quelli di oltre 33mila pazienti dell’ospedale. I dati, sostengono gli autori, evidenziano l’importanza di interrogare i pazienti sui loro livelli di attività fisica. “Il nostro lavoro – afferma Carr – dimostra che le persone che riescono a ritagliare del tempo per sottoporsi agli esami annuali dedicano anche più energia ad adottare comportamenti sani”. In uno studio correlato, pubblicato sul Journal of Physical Activity and Health, il gruppo di ricerca ha scoperto che le compagne assicurative rimborsavano le consulenze sull’esercizio fisico nel 95 per cento dei casi analizzati. “I codici di fatturazione – concludono gli scienziati – vengono rimborsati a un tasso elevato quando i fornitori li presentano per il rimborso, il che rende ancora convalida l’idea di rendere disponibili sondaggi sull’attività fisica e servizi di consulenza”. (30Science.com)
Valentina Di Paola
Attività fisica riduce il rischio di malattie croniche
(2 Gennaio 2025)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).