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Scoperta in Nuova Zelanda rara balena dai “denti a vanga”

(6 Dicembre 2024)

Roma – È la balena più rara al mondo, avrebbe denti a vanga e sulla terra ne esisterebbero solo sette esemplari mai avvistati nei mari, tuttavia perfettamente conservata nel corso dei millenni. La specie, avvolta dal mistero, è stata trovata morta lo scorso luglio, spiaggiata sui litorali della Nuova Zelanda divenendo centro dell’attenzione di alcuni scienziati ed esperti in scienze marine che hanno denominato questa balena “dai denti a vanga” per distinguerla dalle altre specie con il becco.

Una attenta dissezione eseguita su questa rara balena, un esemplare maschio lungo 5 metri (16 piedi) in buono stato, eseguita presso un centro di ricerca agricola vicino alla città di Dunedin, ha permesso ai ricercatori chiarire alcuni aspetti sulla specie. Poco si sa, infatti, sui luoghi nell’oceano in cui vive questa balena o sulla struttura cerebrale, sui meccanismi di elaborazione del cibo, è noto infatti che le varie balene con il becco hanno sistemi digestivi diversi, o ancora se nell’organismo siano presenti parassiti ancora ignoti alla scienza. La Nuova Zelanda è un hotspot di spiaggiamenti di balene, con oltre 5.000 episodi registrati dal 1840, secondo il Dipartimento per la conservazione, e le prime ossa di balena “dai denti a vanga” furono rinvenute nel 1872 sull’isola di Pitt in Nuova Zelanda cui è seguito un altro ritrovamento su un’isola al largo dell’oceano negli anni ’50 e infine le ossa di un terzo esemplare sono state trovate sull’isola di Robinson Crusoe in Cile nel 1986.

spade-tooth-whale Balena dai denti a vanga Photograph: Department of Conservation NZ

Il sequenziamento del DNA nel 2002 attesterebbe l’appartenenza alla stessa specie di tutti e tre gli esemplari, dalle caratteristiche sensibilmente differenti rispetto alle altre balene con il becco. Tuttavia non si può confermare se la specie del mammifero fosse estinta già dal 2010, quando due balene dai “denti a vanga”, entrambe morte, si sono arenate su una spiaggia della Nuova Zelanda. La semplice osservazione della balena dai denti a vanga recentemente ritrovata ha permesso di rilevare sulla carcassa segni di squali tagliatori, tuttavia non imputabili alla causa di morte. La dissezione, condotta in collaborazione con i M?ori, la popolazione indigena della Nuova Zelanda, è avvenuta in rigoroso silenzio in quanto le balene sono considerate un taonga, un tesoro prezioso, e nel rispetto dovuto a un antenato. La balena è infatti ritenuta dalla popolazione un dono di Tangaroa, divinità dell’oceano, di cui saranno conservati la mascella e i denti originali ed eseguita una stampa in 3D, prima che lo scheletro venga esposto in un museo. Sarà inoltre effetuata anche una TAC della testa della balena. I membri dell’iwi (tribù) locale sono stati presenti durante tutta la dissezione e consultati a turno per condividere conoscenze tradizionali e osservare tipiche usanze, come recitare una karakia, una preghiera, prima dell’inizio dello studio. Le informazioni fornite dalla dissezione potranno esser utili per la conoscenza della specie, compreso la sua interazione con gli oceani. Ad oggi si ritiene che le balene “dai denti a vang”a vivano nel vasto Oceano Pacifico meridionale, che ospita alcune delle fosse oceaniche più profonde al mondo da cui emergerebbero molto di rado, mentre le balene dal becco risiederebbero nelle subacquee più profonde dell’oceano per la ricerca di cibo. “Ciò che ci interessa è come sono morti questi animali, ma soprattutto come hanno vissuto”, ha dichiarato Joy Reidenberg, esperto di anatomia comparata alla Icahn School of Medicine al Mount Sinai di New York. “L’auspicio è di scoprire informazioni che possano essere utili e applicabili anche alla condizione umana”. (30Science.com)

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