Lucrezia Parpaglioni

Stimolazione cerebrale profonda migliora il movimento da lesione al midollo spinale

(3 Dicembre 2024)

Roma – Una tecnica, che prevede la stimolazione cerebrale profonda di una particolare regione, chiamata ipotalamo laterale, ha dimostrato di apportare benefici nella deambulazione, favorendo il recupero del movimento, nell’uomo e nei roditori che hanno riportato lesioni al midollo spinale. Lo rivela uno studio guidato da Jocelyne Bloch, dell’Ospedale universitario di Losanna, in Svizzera, e Grégoire Courtine, dell’Istituto Federale di Tecnologia, EPFL, anch’esso a Losanna, in Svizzera. I risultati, pubblicati su Nature Medicine, evidenziano il potenziale della stimolazione cerebrale profonda su regioni cerebrali specifiche come futuro trattamento per i pazienti con lesioni al midollo spinale. È noto che le lesioni del midollo spinale interrompono le vie di comunicazione tra il cervello e il midollo spinale, causando spesso paralisi o compromissione della funzione motoria. Diverse regioni del cervello contribuiscono al controllo del movimento; tuttavia, non è chiaro quali siano le regioni più colpite dalle lesioni del midollo spinale e come altre regioni cerebrali possano sostenere il recupero e aiutare a ripristinare la deambulazione. Courtine, Bloch e colleghi hanno utilizzato tecniche di imaging 3D per mappare l’attività cerebrale di topi con lesioni al midollo spinale durante le fasi di recupero, al fine di identificare le regioni cerebrali coinvolte nella deambulazione durante la fase di recupero. Gli scienziati hanno identificato un gruppo di neuroni nell’ipotalamo laterale, una regione tipicamente responsabile dell’eccitazione, dell’alimentazione e della motivazione, che sembrano avere un ruolo importante nel recupero del movimento, offrendo un potenziale nuovo bersaglio per l’intervento terapeutico. I ricercatori hanno mirato all’ipotalamo laterale con una stimolazione cerebrale profonda e hanno osservato miglioramenti immediati nella capacità di camminare sia nei topi che nei ratti con vari tipi di lesioni del midollo spinale. I ricercatori hanno poi testato se la stimolazione cerebrale profonda dell’ipotalamo laterale potesse migliorare la deambulazione in due pazienti umani con lesioni midollari croniche incomplete. Entrambi i pazienti, che si avvalevano di dispositivi di assistenza, ma avevano ancora problemi di deambulazione, hanno mostrato miglioramenti nella deambulazione in test che prevedevano di percorrere 10 metri in 6 minuti, oltre a un miglioramento dei movimenti della parte inferiore del corpo. Utilizzata insieme alla riabilitazione, la tecnica ha dimostrato di favorire, nei pazienti, un recupero che è persistito anche quando la stimolazione cerebrale profonda è stata spenta. Gli autori suggeriscono che, sebbene siano necessari studi più ampi con un maggior numero di pazienti per valutarne la sicurezza, l’attivazione dei neuroni dell’ipotalamo laterale con la stimolazione cerebrale profonda potrebbe aiutare a ripristinare parzialmente il movimento in alcuni pazienti con gravi lesioni del midollo spinale.(30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.