Roma – Un gruppo di topi ha imparato a guidare e sembra anche divertirsi al volante. Lo rivela uno studio guidato da Kelly Lambert, professoressa di neuroscienze comportamentali presso l’Università di Richmond, descritto su The Conversation. È facile supporre che l’aspetto più sorprendente di un progetto di ricerca in cui gli scienziati insegnano ai topi a guidare sia il semplice risultato di riuscire a mettere i roditori al volante. Ma, ora i ricercatori hanno scoperto che i ratti sembrano genuinamente divertirsi, aspettando con ansia di mettersi al volante. I ricercatori della Virginia sono balzati alla cronaca per la prima volta a livello mondiale nel 2019, quando sono riusciti ad addestrare dei topi a guidare delle piccole automobili realizzate con contenitori di plastica per cereali, alimentate afferrando un piccolo filo che fungeva da pedale dell’acceleratore, in cambio di cereali Froot Loops. “In poco tempo, hanno iniziato a sterzare con sorprendente precisione per raggiungere un premio Froot Loop”, ha detto Lambert, osservando che i ratti che si trovavano in ambienti dove erano presenti amici, giocattoli e spazio imparavano più rapidamente di quelli in ambienti più radi. Da allora, questi sforzi sono continuati. “I nuovi veicoli sono simili a una versione roditrice del Cybertruck della Tesla, dotati di cablaggio a prova di topo, pneumatici indistruttibili e leve di guida ergonomiche”, ha aggiunto Lambert. “Inaspettatamente, abbiamo scoperto che i ratti avevano un’intensa motivazione per il loro addestramento alla guida, spesso saltavano in macchina e acceleravano il ‘motore a leva’ prima che il loro veicolo si mettesse su strada”, ha raccontato Lambert. “I topi mi hanno anche insegnato qualcosa di profondo; una mattina durante la pandemia quando sono entrato nel laboratorio, ho notato qualcosa di insolito: i tre topi addestrati alla guida sono corsi con entusiasmo verso il lato della gabbia, saltando su come fa il mio cane quando gli viene chiesto se vuole fare una passeggiata”, ha evidenziato Lambert. Curiosa di scoprire se stava assistendo a “qualcosa di simile alla gioia in un topo”, Lambert, assieme alla sua squadra di ricerca, ha svolto un’indagine per esplorare come gli eventi positivi e la loro anticipazione possono plasmare le funzioni neurali del nostro cervello. In un programma di ricerca, chiamato Wait For It, Lambert e Kitty Hartvigsen, ricercatrice post-dottorato, hanno ideato un nuovo protocollo per aumentare i livelli di anticipazione e addestrare i topi ad attendere le ricompense. In questa ricerca, i ratti sono stati costretti ad aspettare 15 minuti dopo che un blocco Lego era stato posizionato nella loro gabbia prima di ricevere un Froot Loop, ad attendere prima di entrare nella loro area di gioco e a completare sfide come sgusciare semi di girasole prima di mangiarli. “I risultati preliminari del monitoraggio del cervello hanno suggerito che i ratti costretti ad aspettare le ricompense mostrano segni di passaggio da uno stile cognitivo pessimista a uno ottimista; oltre ad aver ottenuto esiti migliori nei compiti cognitivi ed essere stati più audaci nelle strategie di risoluzione dei problemi, rispetto a un gruppo di controllo di ratti che hanno ricevuto le loro ricompense all’istante”, ha spiegato Lambert. “Un giorno, uno studente notò qualcosa di strano: uno dei topi del gruppo addestrato ad aspettarsi esperienze positive aveva la coda dritta con un uncino all’estremità, simile al manico di un ombrello vecchio stile”, ha commentato Lambert. I ricercatori hanno scoperto che i ratti addestrati ad anticipare esperienze positive avevano maggiori probabilità di tenere la coda alta rispetto ai ratti non addestrati, in un fenomeno noto come “coda di Straub”, che si osserva tipicamente nei ratti a cui è stata somministrata morfina e che è collegato all’ormone del “benessere”, la dopamina. “Il comportamento dei ratti potrebbe offrire lezioni sulla chiave per un cervello sano”, ha suggerito Lambert. In un ulteriore test per valutare la ragione per cui i ratti erano tanto motivati a guidare, ai roditori è stata data la possibilità di guidare fino al Froot Loop con i loro veicoli oppure di fare un tragitto più breve a piedi. “Sorprendentemente, due dei tre ratti hanno scelto di prendere la strada meno efficiente, ovvero voltare le spalle alla ricompensa e correre alla macchina per raggiungere la loro destinazione Froot Loop”, ha notato Lambert. “Questa risposta suggerisce che i ratti apprezzano sia il viaggio sia la destinazione”, ha osservato Lambert. “Come animali, umani o meno, che affrontano l’imprevedibilità della vita, anticipare esperienze positive aiuta a guidare la perseveranza nel continuare a cercare le ricompense della vita”, ha aggiunto Lambert. “In un mondo che richiede soddisfazioni immediate, questi ratti offrono spunti sui principi neurali che guidano il comportamento quotidiano”, ha sottolineato Lambert. “Piuttosto che premere pulsanti per ricompense immediate, ci ricordano che pianificare, anticipare e godersi il viaggio può essere la chiave per un cervello sano: questa è una lezione che i miei topi da laboratorio mi hanno insegnato bene”, ha concluso Lambert. (30Science.com)
Lucrezia Parpaglioni
I topi imparano a guidare e si divertono a farlo
(22 Novembre 2024)
Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.