Lucrezia Parpaglioni

Il cervello alla base delle cattive decisioni degli adolescenti

(15 Novembre 2024)

Roma – Gli adulti mostrano una tendenza generale a prendere decisioni migliori rispetto agli adolescenti, con comportamenti di scelta specifici e più sofisticati; questo potrebbe essere dovuto al fatto che i giovani, nell’adolescenza, possiedono meno risorse cognitive per via dello sviluppo continuo di aree cerebrali correlate al controllo cognitivo. Lo rivela uno condotto da Vanessa Scholz e Lorenz Deserno, dell’Università di Würzburg, in Germania, riportato sulla rivista open access PLOS Biology. L’apprendimento e il processo decisionale cambiano notevolmente dall’adolescenza all’età adulta. Gli adolescenti subiscono cambiamenti evolutivi in ​​specifici comportamenti di scelta, come comportamenti orientati agli obiettivi e influenze motivazionali sulla scelta. Questi mostrano, inoltre, costantemente alti livelli di rumore decisionale, ovvero scelgono opzioni subottimali. Tuttavia, non si sa ancora se queste osservazioni, ovvero lo sviluppo di processi di scelta specifici e più sofisticati e un rumore decisionale più elevato, siano indipendenti o correlati. È possibile che lo sviluppo di specifici processi di scelta possa essere influenzato da cambiamenti nel rumore decisionale dipendenti dall’età. Per testare questa idea, Scholz, Deserno e colleghi hanno analizzato i dati di 93 partecipanti di età compresa tra 12 e 42 anni.

Diminuzioni dipendenti dall’età nelle decisioni sub-ottimali e “rumorose” associate a migliori capacità cognitive e di pianificazione di livello superiore. Creato con Adobe Illustrator.
Credito
Robert Wenzl – Clinica universitaria di Wuerzburg (CC-BY 4.0, https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/)

I partecipanti hanno completato tre compiti di apprendimento di rinforzo: un compito di valutazione delle influenze motivazionali sulle scelte, un compito di apprendimento che cattura il processo decisionale adattivo in risposta ai cambiamenti ambientali e un compito di misurazione del comportamento orientato agli obiettivi. I risultati hanno rivelato che i livelli di rumore erano fortemente correlati tra i compiti di apprendimento di rinforzo. Inoltre, i livelli di rumore hanno mediato aumenti dipendenti dall’età nei comportamenti di scelta più sofisticati e nei guadagni di prestazioni. I risultati suggeriscono che il rumore non specifico media lo sviluppo di funzioni o strategie altamente specifiche. Secondo i ricercatori, avere meno risorse cognitive potrebbe rendere gli adolescenti più inclini a fare affidamento su strategie decisionali computazionalmente più economiche, rendendoli più suscettibili alle influenze emotive, motivazionali e sociali. Nel complesso, lo studio fornisce nuove intuizioni sui processi computazionali alla base dei cambiamenti evolutivi nel processo decisionale. Secondo gli autori, i lavori futuri potrebbero svelare la base neurale e la rilevanza clinica ed evolutiva nella vita reale del rumore decisionale per i disturbi neuroevolutivi. “Gli adolescenti prendono decisioni meno ottimali, note come decisioni rumorose, che diminuiscono con l’avanzare dell’età”, hanno spiegato i ricercatori. “Questa diminuzione è anche collegata allo sviluppo di migliori capacità decisionali complesse, come la pianificazione e la flessibilità”, hanno aggiunto gli autori.(30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.