Roma – Un innovativo sistema di monitoraggio basato su telecamere autonome, reti wireless e l’intelligenza artificiale (IA) in grado di monitorare la fauna selvatica 24 ore su 24, 7 giorni su 7: è quanto sviluppato da un team di ricerca guidato dall’Istituto per la biodiversità e le dinamiche degli ecosistemi (IBED) dell’Università di Amsterdam che ha pubblicato i propri risultati su Basic and Applied Ecology. Gli autori hanno collaborato con i responsabili dell’Amsterdam Water Supply Dunes (AWD), una riserva naturale sulla costa olandese tra Amsterdam e il Mare del Nord che ha molteplici scopi: tra questi proteggere le dune che ospitano daini, volpi e conigli, e le altre specie. Nella riserva è stata testata la nuova rete di telecamere alimentate a energia solare che raccolgono continuamente immagini e le trasmettono in modalità wireless a un database.
Grazie a un sito web i ricercatori sono in grado di visualizzare da remoto le immagini e monitorare le prestazioni delle telecamere, come i livelli della batteria e potenziali malfunzionamenti. Il portale Web può inoltre inviare immagini a una piattaforma di intelligenza artificiale (IA) in grado di identificare le specie presenti nelle immagini catturate. Il modello di IA è stato in grado di rilevare conigli, volpi e daini abbastanza bene e ha ridotto il tempo necessario per l’analisi manuale delle immagini. Mentre i costi iniziali per l’impostazione di questo sistema di monitoraggio automatizzato sono più elevati rispetto a un tradizionale sistema di cattura con fototrappole senza automazione, i vantaggi a lungo termine sono sostanziali. Si prevede che il sistema sarà più economico del 43 per cento rispetto ai sistemi tradizionali in un periodo di 10 anni. Ciò è dovuto in gran parte alla riduzione dei costi di manodopera e manutenzione, poiché sono necessarie meno visite sul campo per la manutenzione delle telecamere o il recupero dei dati. Grazie alla sua capacità di catturare e trasmettere immagini in modo continuo, questo nuovo sistema è stato in grado di registrare grandi quantità di dati in modo efficiente. Le telecamere hanno rilevato i conigli e i daini attualmente monitorati, ma anche altre 18 specie, tra cui volpi, diverse specie di uccelli e rari avvistamenti di puzzole, aiutando gli scienziati a dipingere un quadro più dettagliato della comunità della fauna selvatica. Questo metodo potrebbe essere adattato ad altre riserve naturali, in particolare in habitat aperti dove sono disponibili reti mobili, rendendolo un approccio scalabile ed economico al monitoraggio della fauna selvatica. (30Science.com)