Valentina Di Paola

L’attività fisica riduce anche il rischio di “baby blues”

(8 Novembre 2024)

Roma –  Svolgere almeno 80 minuti a settimana di attività fisica moderata può contribuire a ridurre la gravità dei sintomi associati al baby blues, una condizione molto comune tra le neomamme, caratterizzata da sbalzi d’umore, tristezza, irritabilità, ansia, eccessiva stanchezza e difficoltà a dormire. Questo incoraggiante risultato emerge da uno studio, pubblicato sul British Journal of Sports Medicine, condotto dagli scienziati dell’Università di Alberta, in Canada. Il team, guidato da Margie Davenport, ha valutato i dati raccolti da lavori precedenti, pubblicati fino a gennaio 2024, che confrontavano l’efficacia di diversi interventi per il trattamento di depressione e ansia nei primi 12 mesi dal parto. Il baby blues, spiegano gli esperti, è una reazione temporanea, meno intensa rispetto alla depressione post-partum, e generalmente non necessita di intervento medico. In alcuni casi, però, può essere invalidante per la neomamma, che può sperimentare difficoltà nell’instaurare un rapporto sano con il neonato, il che può influenzare lo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale del bambino. I trattamenti convenzionali per la depressione e l’ansia nelle prime settimane e nei primi mesi dopo il parto prevedono per lo più consulenza psicologica e supporto farmacologico, ma queste soluzioni sono spesso associate a notevoli difficoltà di accesso equo, effetti collaterali o efficacia limitata. Nell’ambito dell’indagine, sono stati considerati 35 studi, che coinvolgevano in totale 4072 partecipanti provenienti da 14 Paesi. La frequenza degli interventi di esercizio variava da 1 a 5 giorni a settimana, con una durata variabile da 15 a 90 minuti a sessione. Le diverse opzioni includevano esercizi aerobici, allenamento della forza, stretching, yoga e combinazioni di questi approcci. I risultati suggeriscono che gli interventi basati solo sull’esercizio fisico erano associati a sintomi meno gravi di depressione e ansia dopo il parto e a un rischio del 45 per cento più basso di sviluppare una grave depressione post-partum. Le donne che si allenavano già prima nelle prime settimane dopo il parto erano associate a una diminuzione ulteriore dei sintomi depressivi rispetto a chi iniziava a esercitarsi più tardi. La soglia minima per riscontrare una riduzione significativa della gravità dei sintomi, però, era di 80 minuti settimanali di esercizi a intensità moderata, come camminata veloce, acquagym, cyclette e allenamento di resistenza con fasce elastiche o sollevamento pesi. I ricercatori precisano che gli strumenti utilizzati per valutare i risultati erano piuttosto variabili, e inoltre la maggior parte dei lavori riguardava paesi ad alto reddito. “Nel complesso – concludono – l’esercizio fisico sembra ridurre la gravità dei sintomi depressivi. Anche se sarà necessario condurre ulteriori approfondimenti, questi risultati possono essere applicati per incoraggiare opzioni di trattamento alternative, sicure, accessibili e poco costose per la salute mentale post-partum che prevedano l’esercizio fisico delle donne durante il puerperio”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).