Roma – Le code dei topolini svolgono un ruolo centrale nel mantenimento dell’equilibrio dell’animale. A dimostrarlo uno studio, pubblicato sul Journal of Experimental Biology, condotto dagli scienziati dell’Okinawa Institute of Science and Technology (OIST). Il team, guidato da Salvatore Lacava, ha cercato di rispondere alla domanda relativa alle motivazioni evoluzionistiche sul perché i topolini abbiano la coda. Questo interrogativo, in effetti, è più complicato di quanto si possa pensare. Il gruppo di ricerca ha utilizzato una piattaforma inclinabile, registrazioni video ad alta velocità e modellazione matematica, per dimostrare che gli animali muovono la coda come una frusta per mantenere l’equilibrio. Questi risultati, commentano gli esperti, possono essere utili a comprendere meglio i problemi di equilibrio negli esseri umani, aprendo la strada all’individuazione e al trattamento di malattie neurodegenerative come la sclerosi multipla e il Parkinson. “I topi presentano similitudini genetiche, biologiche e comportamentali con gli esseri umani – osserva Lacava – per questo sono spesso utilizzati come modello nelle neuroscienze. Acquisendo una comprensione più approfondita di come questi animali mantengano l’equilibrio, potremmo esplorare meglio i meccanismi neurologici di questa capacità anche negli esseri umani, il che potrebbe aiutarci a sviluppare trattamenti per le condizioni che influenzano il controllo motorio e la stabilità”. Stando a quanto emerge dall’indagine, in caso di superficie inclinata, i topolini ruotano la coda molto rapidamente nella direzione opposta all’inclinazione.
“La coda viene usata come una frusta – spiega Lacava – anche negli ambienti stretti i roditori riescono a mantenere l’equilibrio muovendo la coda nella direzione opposta ai movimenti del corpo. Quando invece si trovano in un percorso complicato, la coda viene abbassata per fungere da contrappeso”. “Questo lavoro – commenta Marylka Yoe Uusisaari, altra firma dell’articolo – apre la strada a nuove misurazioni più accurate delle prestazioni di equilibrio nei topi sani. I roditori sono per la maggior parte arboricoli, per cui vivono sugli alberi. Il loro percorso evolutivo li ha portati a sviluppare capacità specifiche che gli permettono di attraversare rapidamente superfici particolari, come i rami sottili”. Nel nuovo approccio, gli esperti hanno definito l’equilibrio come una metrica di quanto bene il corpo dell’animale è posizionato sui piedi. Per catturare le sottili sfumature del movimento, i ricercatori hanno creato un modello biomeccanico basato su una rete neurale addestrata per tracciare la posizione di diverse parti del topo mentre attraversa la piattaforma. Questo approccio ha permesso al gruppo di ricerca di calcolare il momento angolare della coda rispetto all’inclinazione del corpo, mostrando come contrasta l’inclinazione. “Il nostro lavoro – conclude Lacava – dimostra l’importante ruolo delle code dei topi e fissa un nuovo standard per valutare sottili cambiamenti nelle prestazioni di equilibrio, aprendo la strada a un nuovo metodo di indagine per analizzare gli effetti precoci delle malattie neurodegenerative che compromettono la stabilità”.(30Science.com)
Okinawa Institute of Science and Technology (OIST)