Roma – Le riserve globali di acqua potabile rischiano di ridursi drasticamente in conseguenza del cambiamento climatico e dell’innalzamento dei livelli del mare che ne consegue. E’ l’allarme lanciato dagli esperti dell’European Marine Board, un organismo consultivo non governativo indipendente che rappresenta oltre 10.000 scienziati marini in tutta Europa, che ha pubblicato un position paper intitolato Navigating the Future VI (NFVI). “Noi esseri umani – ha dichiarato Peter Kraal del NIOZ Sea Research, co autore del position paper – dipendiamo fortemente dall’acqua dolce ma esercitiamo comunque una forte pressione su questa risorsa fondamentale. Il riscaldamento globale provoca l’innalzamento dei livelli del mare, che sta spingendo l’acqua di mare più all’interno nei fiumi, nelle zone umide e nelle riserve sotterranee di acqua dolce, con effetti negativi sulla qualità dell’acqua. Inoltre, le attività umane generano flussi di rifiuti con cocktail di sostanze chimiche pericolose che entrano nel ciclo globale dell’acqua, facendosi strada dai bacini di acqua dolce all’oceano. L’acqua dolce e l’oceano sono intimamente connessi e si influenzano a vicenda; dobbiamo capire come utilizzare in modo sostenibile entrambe le componenti del ciclo globale dell’acqua”. Gli autori sottolineano che molte delle minacce alle riserve di acqua dolce non sono adeguatamente studiate e monitorate e in particolare ritengono che i responsabili politici dovrebbero indirizzare gli sforzi di ricerca su cinque questioni cruciali: 1) In che misura l’acqua salata dell’oceano si sta insinuando nelle nostre riserve di acqua dolce terrestri; 2) Quali microrganismi pericolosi potrebbero essere rilasciati nelle nostre acque dal cambiamento climatico, con l’aumento delle precipitazioni e lo scioglimento dei ghiacci e del permafrost; 3) Quali sono i percorsi attraverso cui gli inquinanti trasportati dall’acqua raggiungono l’oceano; 4) Se alcuni degli inquinanti estratti dalle acque reflue possano essere riutilizzati; 5) Come possiamo progettare politiche in grado di gestire i nuovi inquinanti emergenti e le nuove conoscenze su di essi. “In un senso più ampio – concludono i ricercatori – la ricerca multidisciplinare dovrebbe passare da una scala locale a una scala globale e dovrebbe concentrarsi su tutto l’ecosistema dai microbi agli esseri umani. Le partnership di ricerca internazionali sono essenziali”. (30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Innalzamento del mare, a rischio le riserve di acqua potabile
(5 Novembre 2024)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla