Valentina Di Paola

E’ possibile monitorare i pinguini antartici dalle foto dei turisti

(31 Ottobre 2024)

Roma – Le foto dei turisti possono essere utilizzate per identificare e tracciare le colonie di pinguini antartici. Questa curiosa prospettiva emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Plos One, condotto dagli scienziati della Stony Brook University. Il team, guidato da Haoyu Wu e Heather Lynch, ha utilizzato un modello computerizzato per ricostruire le immagini tridimensionali relative alla presenza dei pinguini in Antartide. I ricercatori hanno sviluppato un approccio semi-automatizzato per georeferenziare fotografie di colonie di pinguini in Antartide, usando modelli digitali di elevazione (DEM) e immagini satellitari. Questo sistema innovativo consente di localizzare le colonie tramite “phototourism,” sfruttando le foto scattate dai turisti per monitorare ecosistemi remoti senza disturbare gli animali. Gli scienziati precisano che la tecnica potrebbe facilitare il monitoraggio ecologico, supportando ulteriori analisi sui cambiamenti climatici e la conservazione della fauna selvatica. Nello specifico, gli studiosi hanno combinato le informazioni ottenute da modelli avanzati di visione artificiale con i dati satellitari. In particolare, gli esperti hanno utilizzato lo strumento SAM (Segment Anything Model), che individua e separa oggetti specifici all’interno di una foto, permettendo di analizzarne la posizione e l’estensione con maggiore precisione. I dati satellitari sono stati ottenuti da Sentinel-2. Successivamente, gli scienziati hanno allineato manualmente le fotografie di campo e le immagini satellitari per stimare la posizione della fotocamera e registrare le colonie di pinguini. Questo approccio ha permesso di ottenere un quadro preciso delle colonie, con una buona sovrapposizione tra previsioni e modelli reali. “Questo metodo – scrivono gli autori – amplia le opportunità per monitorare popolazioni animali nelle aree remote sfruttando semplicemente le fotografie, senza aggiungere disturbi. Saranno necessari ulteriori approfondimenti per migliorare la precisione della registrazione, specialmente in ambienti dinamici, come i paesaggi innevati. Il nostro approccio potrebbe anche essere applicato in altri contesti ecologici, come il monitoraggio di ghiacciai e vegetazione”.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).