Roma – Sviluppare delle mappe precise e aggiornate dei tumori e dei tessuti circostanti, una sorta di atlante per la biologia dei tumori che potrebbe rivoluzionare il trattamento e la comprensione biologica delle neoplasie. A questo obiettivo è stato orientato uno studio, pubblicato sulla rivista Nature come parte di una raccolta di articoli, condotto dagli scienziati della Washington University. Il team, guidato da Li Ding, ha lavorato nell’ambito del progetto Human Tumor Atlas Network (HTAN), avviato nel 2018 allo scopo di realizzare atlanti tridimensionali delle caratteristiche cellulari, strutturali e molecolari dei tumori umani durante la loro evoluzione. I ricercatori hanno valutato oltre 20 diversi siti di origine tumorale, da circa 2.000 individui, fornendo analisi complete dell’architettura tumorale e delle interazioni cellulari. Gli autori hanno considerato, tra gli altri, neoplasie del seno, del colon, del pancreas, dei reni e dell’utero. Gli autori presentano prove a supporto di un modello in cui più cellule danno origine collettivamente ai tumori del colon-retto, ribaltando i precedenti suggerimenti secondo cui tali tumori derivano da singole cellule nel rivestimento del colon. Allo stesso tempo, il team fornisce informazioni sul ruolo del microambiente metastatico nel promuovere la capacità dei tumori di evolversi e sviluppare resistenza al trattamento. Questo lavoro, concludono gli esperti, ha anche portato allo sviluppo di nuovi strumenti e metodi per analizzare questi atlanti in modo approfondito, il che aiuterà a continuare gli sforzi futuri per studiare più capillarmente i tumori.(30Science.com)
Valentina Di Paola
Tumori: con atlanti cellulari accurati sarà più facile gestire il cancro
(31 Ottobre 2024)
Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).