Roma – Un database aperto al pubblico che descrive oltre 3.500 sostanze chimiche individuate in oltre 47.000 campioni di prodotti in plastica in 372 studi. E’ quanto presentato in un nuovo studio pubblicato su Environmental Science and Technology Letters. La plastica contiene un vasto numero di sostanze chimiche, alcune delle quali hanno un impatto notevole sull’ambiente e sulla salute umana. Tuttavia, le informazioni sulla presenza di singole sostanze nei prodotti in plastica spesso non sono disponibili al pubblico. Per porre rimedio al problema gli autori del nuovo studio hanno realizzato LitChemPlast. Questo database mostra che, a causa di misure di controllo inadeguate, il riciclo meccanico delle plastiche spesso porta alla contaminazione con sostanze pericolose. Ad esempio, i ritardanti di fiamma bromurati sono stati frequentemente rilevati nei giocattoli. Il database fornisce dati chimici del mondo reale, comprese le concentrazioni nei prodotti, utili per migliorare i modelli di stima dell’esposizione umana e ambientale alle sostanze chimiche della plastica. Inoltre, LitChemPlast consente a ricercatori, regolatori e professionisti di identificare le sostanze chimiche di interesse per la regolamentazione, di trovare materiali più sicuri per il riciclo e di risalire alla fonte dell’inquinamento da plastica. Può anche aiutare a identificare le sostanze chimiche pericolose che vengono aggiunte intenzionalmente alle plastiche (le cosiddette NIAS). LitChemPlast evidenzia anche lacune nella ricerca, come la limitata copertura regionale nei paesi a basso e medio reddito, la mancanza di misurazioni non mirate per le categorie di imballaggi non alimentari e una focalizzazione ristretta su sostanze chimiche pericolose note. Helene Wiesinger, PhD, attualmente responsabile scientifico del Food Packaging Forum e autore corrispondente dello studio ha affermato: “Molti sforzi scientifici si concentrano solo sulla conformità delle plastiche alle normative vigenti, piuttosto che sulla loro effettiva sicurezza. Ciò è preoccupante perché ci sono molte sostanze chimiche nelle plastiche che non sono ancora adeguatamente regolamentate, il che significa che potenziali rischi potrebbero passare inosservati ” . Zhanyun Wang, PhD, scienziato presso Empa – Swiss Federal Laboratories for Materials Science and Technology e autore corrispondente dello studio ha affermato: “La trasparenza delle sostanze chimiche nelle plastiche è fondamentale per garantire cicli di materiali più sicuri, proteggere la salute umana e ambientale e promuovere un’economia circolare sostenibile. LitChemPlast segna un passo significativo in questa direzione e incoraggiamo una collaborazione diffusa per espandere e perfezionare ulteriormente questa preziosa risorsa”. (30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Trovate oltre 3.500 sostanze chimiche nelle nostre plastiche
(29 Ottobre 2024)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla