Roma – Le future sperimentazioni cliniche dei nuovi trattamenti oncologici potrebbero basarsi sull’utilizzo di gemelli digitali dei pazienti, realizzati per individuare e selezionare la terapia più adeguata. Questa l’interessante prospettiva che emerge da uno studio, presentato durante il 36° Simposio internazionale sul cancro dell’European Organisation for Research and Treatment of Cancer (EORTC), National Cancer Institute (NCI) e dell’American Association for Cancer Research (AACR). Il lavoro è stato condotto dagli scienziati del The Royal Marsden NHS Foundation Trust e di Concr, una società tecnologica bio-mission driven che utilizza metodi derivati dall’astrofisica per sviluppare terapie personalizzate per il cancro. Il team, guidato da Uzma Asghar, ha ideato la tecnologia FarrSight®-Twin, che si basa su algoritmi utilizzati dagli astrofisici per scoprire i buchi neri. Questo approccio, spiegano gli esperti, potrebbe permettere ai ricercatori oncologi di condurre sperimentazioni cliniche virtuali prima di testare i trattamenti sui pazienti. Implementato insieme alle sperimentazioni cliniche tradizionali, con un gemello digitale per ogni partecipante, questo sistema faciliterebbe la selezione di un gruppo di controllo mirato per ogni trial. “In tutto il mondo – afferma Asghar – si spendono miliardi di dollari per lo sviluppo di nuovi trattamenti contro il cancro, la maggior parte dei quali si rivela inadeguata. I gemelli digitali permetteranno la creazione di coorti di sperimentazione ad hoc, individuando più facilmente le strategie più promettenti”. Ogni gemello digitale è creato da dati biologici di migliaia di pazienti affetti da cancro che sono stati trattati in modi diversi. Le informazioni raccolte vengono combinate per ricreare il quadro clinico di un individuo. In questo modo, è possibile prevedere quali approcci potrebbero rivelarsi più efficaci nei singoli pazienti. Nell’ambito del lavoro, il team ha ricreato delle sperimentazioni cliniche pubblicate, realizzando un gemello digitale per ogni partecipante. Nel complesso, le sperimentazioni digitali hanno previsto accuratamente l’esito delle sperimentazioni cliniche effettive in tutti gli studi clinici simulati. Ulteriori test hanno dimostrato che, laddove i pazienti hanno ricevuto il trattamento previsto da FarrSight®-Twin come migliore, hanno avuto un tasso di risposta del 75 per cento, a fronte del 53,5 per cento riscontrato nei partecipanti sottoposti a un intervento diverso. “Siamo entusiasti di questa nuova possibilità – commenta Asghar – la nostra tecnologia potrebbe migliorare notevolmente i risultati delle sperimentazioni, riducendo anche il tempo necessario per i trial e per l’immissione in commercio di un farmaco. FarrSight®-Twin permette anche di avviare la simulazione più volte per testare diversi scenari e massimizzare la probabilità di successo. Stiamo attualmente sviluppando questa tecnologia in modo che possa prevedere la risposta al trattamento per i singoli pazienti in clinica e aiutare i medici a selezionare le terapie più adeguate”. (30Science.com)
Valentina Di Paola
Tumori: dai buchi neri ai gemelli digitali, nuove cure “su misura”
(25 Ottobre 2024)
Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).