Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Inquinamento atmosferico influenza il declino cognitivo

(24 Ottobre 2024)

Roma –  L’inquinamento atmosferico può anche influenzare la salute del nostro cervello. E’ quanto emerge da uno studio guidato dall’ Università di Rostock, e pubblicato su Alzheimer s & Dementia. Il particolato fine, noto come PM 2.5 , è una miscela complessa di molte sostanze chimiche che possono essere inalate in profondità nei polmoni. Mentre l’esposizione al PM 2.5 è stata a lungo collegata a danni ai tessuti e infiammazione nei polmoni, il suo ruolo nel declino cognitivo sta solo ora guadagnando attenzione. Gli autori del nuovo studio hanno scoperto un potenziale collegamento: l’infiammazione sistemica, guidata da un aumento dei monociti, un tipo di globuli bianchi, potrebbe essere un mediatore chiave nel modo in cui l’esposizione al PM 2.5 contribuisce al deterioramento cognitivo. I ricercatori hanno scoperto che l’esposizione al PM 2.5 è correlata a un declino del tempo di elaborazione cognitiva (CPT), una misura di quanto velocemente il cervello può rispondere agli stimoli. È interessante notare che un aumento del numero di globuli bianchi, in particolare dei monociti, il sottotipo più grande coinvolto nelle risposte immunitarie, ha mediato una parte significativa di questo effetto. “L’infiammazione sistemica può agire come un intermediario chiave, collegando l’esposizione al PM 2.5 alla funzione cognitiva compromessa”, spiega il dott. Benjamin Aretz, ricercatore scientifico presso l’ ospedale universitario di Bonn e primo autore dello studio. Questo è il primo studio su larga scala a collegare direttamente i cambiamenti nel numero di globuli bianchi agli effetti cognitivi del particolato fine. Mentre il PM 2.5 può influenzare direttamente il cervello attraversando la barriera emato-encefalica e innescando un’infiammazione locale, questo studio evidenzia l’infiammazione sistemica più ampia in seguito all’esposizione. “Ipotizziamo che il numero di globuli bianchi aumenti in risposta agli inquinanti”, spiega la Prof.ssa Gabriele Doblhammer, Rostock . “È già stato dimostrato che l’infiammazione svolge un ruolo importante nello sviluppo di malattie neurodegenerative. Quindi, l’infiammazione che vediamo in risposta all’inquinamento atmosferico può interrompere le funzioni immunitarie nel cervello, compromettendo indirettamente la salute cognitiva”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla