Roma – Stare in piedi, piuttosto che seduti, non migliora la salute cardiovascolare e, dunque non protegge dalla malattia coronarica, ictus e insufficienza cardiaca, ma potrebbe aumentare il rischio di problemi circolatori correlati allo stare in piedi, come vene varicose e trombosi venosa profonda. Lo rivela una ricerca della New University of Sydney, pubblicata sull’International Journal of Epidemiology. Lo studio ha anche scoperto che stare seduti per più di dieci ore al giorno aumenta sia il rischio di malattie cardiovascolari, rafforzando la necessità di una maggiore attività fisica durante il giorno. La ricerca, inoltre, ha rilevato che stare più tempo in piedi non è associato a un rischio aumentato di malattie cardiovascolari. La posizione eretta ha guadagnato popolarità tra le persone che cercano di compensare i danni di uno stile di vita sedentario spesso causato dal trascorrere lunghe giornate seduti davanti al computer, alla televisione o al volante. Le scrivanie in piedi sono diventate un’opzione popolare tra gli impiegati e in altri settori come la vendita al dettaglio, i lavoratori possono scegliere di stare in piedi invece che seduti. Tuttavia, questi sforzi sembrano non produrre il risultato sperato. “Esistono altri modi per coloro che conducono uno stile di vita sedentario per migliorare la propria salute cardiovascolare”, ha detto Matthew Ahmadi, della Facoltà di Medicina e Salute e vicedirettore del Mackenzie Wearables Research Hub del Charles Perkins Centre e autore principale dello studio. “La conclusione è che stare in piedi troppo a lungo non compensa uno stile di vita altrimenti sedentario e potrebbe essere rischioso per alcune persone in termini di salute circolatoria”, ha osservato Ahmadi. “Abbiamo scoperto che stare in piedi di più non migliora la salute cardiovascolare a lungo termine e aumenta il rischio di problemi circolatori”, ha affermato Ahmadi. Sebbene i ricercatori abbiano scoperto che stare più a lungo in piedi non apporta benefici alla salute, mettono in guardia dal restare seduti per lunghi periodi, raccomandando alle persone che sono regolarmente sedentarie o che si ritrovano a stare in piedi per lunghi periodi di tempo di programmare un regolare movimento durante il giorno.”Per le persone che stanno sedute per lunghi periodi regolarmente, includere molti movimenti occasionali durante il giorno ed esercizi strutturati può essere un modo migliore per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari”, ha aggiunto Emmanuel Stamatakis , direttore del Mackenzie Wearables Research Hub. “Bisogna fare delle pause regolari, camminare, andare a una riunione a piedi, usare le scale, fare delle pause regolari quando si guida per lunghe distanze o usare l’ora di pranzo per allontanarsi dalla scrivania e fare un po’ di movimento”, ha consigliato Stamatakis. “In Australia, stiamo entrando nei mesi più caldi; quindi, il clima è perfetto per un esercizio al sole che preveda il movimento”, ha evidenziato Stamatakis. Secondo la ricerca, circa 6 minuti di esercizio intenso o 30 minuti di esercizio da moderato a intenso al giorno potrebbero aiutare a ridurre il rischio di malattie cardiache anche nelle persone che sono molto sedentarie per più di 11 ore al giorno. Lo studio è stato condotto utilizzando dati sulle patologie cardiache e circolatorie rilevati in un periodo di sette-otto anni su 83.013 adulti del Regno Unito che all’inizio non presentavano patologie cardiache; i dati sono stati misurati utilizzando dispositivi indossabili da polso di livello sperimentale simili a uno smartwatch. (30Science.com)
Lucrezia Parpaglioni
Stare più tempo in piedi aumenta il rischio di malattie circolatorie
(16 Ottobre 2024)
Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.