Roma – I pazienti affetti da virus dell’immunodeficienza umana (HIV) potrebbero beneficiare del trapianto di rene anche se il donatore è sieropositivo. Lo dimostra uno studio, pubblicato sul New England Journal of Medicine, condotto dagli scienziati della New York University Langone Health. Il team, guidato da Dorry Segev, ha esaminato i dati relativi a 198 trapianti, valutato i tassi di sopravvivenza a uno e tre anni dopo l’intervento, considerando e confrontando i casi in cui i donatori erano sani oppure sieropositivi. Stando a quanto emerge dall’indagine, i valori erano paragonabili in entrambi i gruppi, così come i rischi di effetti collaterali gravi come infezioni, febbre e rigetto. Negli Stati Uniti, si contano attualmente circa 90mila pazienti in attesa di un trapianto di rene. Il rischio di complicazioni e decesso risulta più che raddoppiato per le persone infette dall’HIV. Finora, le equipe mediche non consideravano sicuro il trapianto di rene tra persone sieropositive, temendo il rischio di diffondere infezioni con ceppi diversi e di provocare superinfezioni. In questo lavoro, gli autori hanno considerato i risultati di dei trapianti di rene effettuati su persone affette da virus dell’immunodeficienza umana, eseguiti presso 26 centri medici negli Stati Uniti dal 2018 al 2021. Tra questi, 99 interventi erano associati a donatori sieropositivi, mentre il resto degli organi era appartenuto a soggetti negativi all’HIV. I tassi di sopravvivenza a un anno per i riceventi a uno e tre anni erano paragonabili in entrambi i gruppi, così come il rischio di rigetto ed altri effetti collaterali. Nello specifico, la probabilità di sopravvivenza a distanza di un anno era del 94 e del 95 per cento, rispettivamente tra chi aveva ricevuto organi sieropositivi e negativi. Per quanto riguarda i valori a tre anni, le chance scendevano rispettivamente all’85 e all’87 per cento. Il rischio di rigetto era invece del 21 e del 24 nei due gruppi. Le conte ematiche dell’HIV, precisano gli studiosi, sono aumentate in 13 pazienti che hanno ricevuto organi da donatori con HIV, a fronte di quattro eventi riscontrati in caso di donatori sani. Tuttavia, i ricercatori hanno attribuito queste incidenze al fatto che i riceventi non assumevano i loro farmaci antivirali come prescritto e la soppressione virale è tornata con una maggiore aderenza al trattamento farmacologico. È stata rilevata una sola superinfezione, ma senza effetti clinici sul ricevente. “Il nostro lavoro – sottolinea Segev – dimostra chiaramente che il trapianto di rene tra individui con HIV è sicuro. Questi risultati rappresentano una speranza per migliaia di pazienti sieropositivi che hanno bisogno di un organo. Saranno necessarie ulteriori ricerche per stabilire la sicurezza e l’efficacia del trapianto di altri organi, come cuore e polmoni”. (30Science.com)
Valentina Di Paola
Il trapianto di rene tra i pazienti sieropositivi è sicuro ed efficace
(16 Ottobre 2024)
Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).