Roma – Per la prima volta, è stato realizzato un atlante unicellulare della pelle umana prenatale. A riuscirci gli scienziati del Wellcome Sanger Institute, che hanno pubblicato un articolo sulla rivista Nature per rendere noti i risultati del proprio lavoro. Questi risultati, commentano gli esperti, potrebbero contribuire a comprendere come si forma la pelle, l’origine delle malattie dermatiche e come ridurre il rischio di cicatrici. Il team, guidato da Elena Winheim, Muzlifah Haniffa e Hudaa Gopee, ha utilizzato il sequenziamento di singole cellule e altre tecniche genomiche per realizzare un atlante della pelle umana. Il gruppo di ricerca ha utilizzato campioni di tessuto cutaneo prenatale, che hanno suddiviso per osservare le singole cellule in sospensione, così come le cellule in posizione all’interno del tessuto. Gli scienziati hanno utilizzato il sequenziamento di singole cellule all’avanguardia e la trascrittomica spaziale 3 per analizzare le singole cellule nello spazio e nel tempo, e i cambiamenti cellulari che regolano lo sviluppo della pelle e dei follicoli piliferi. I ricercatori hanno descritto i passaggi che delineano come si formano i follicoli piliferi umani e hanno identificato le differenze rispetto ai follicoli piliferi dei topi. Allo stesso tempo, gli autori hanno sviluppato un piccolo organoide di pelle in una capsula di vetro, con la capacità di produrre capelli. Queste intuizioni, sostengono gli studiosi, potrebbero essere utilizzate per creare nuovi follicoli piliferi nella medicina rigenerativa e nei trapianti di pelle per le vittime di ustioni. Utilizzando l’organoide, gli scienziati hanno mostrato come le cellule immunitarie svolgano un ruolo importante nella riparazione della pelle senza cicatrici, il che potrebbe portare ad applicazioni cliniche per prevenire le cicatrici dopo un intervento chirurgico o la guarigione senza cicatrici dopo una ferita. Nell’ambito dell’Human Cell Atlas 1, un progetto che mira a mappare tutti i tipi di cellule del corpo umano per trasformare la comprensione della salute e della malattia, il gruppo di ricerca ha fornito una procedura molecolare per costruire la pelle. Considerata l’organo più esteso del corpo umano, la pelle può arrivare a misurare oltre due metri quadrati, fornendo una barriera protettiva per gli organi interni, regolando la temperatura corporea e rigenerandosi in caso di necessità. La pelle si sviluppa nell’ambiente sterile dell’utero. Prima della nascita, la pelle ha la capacità unica di guarire senza causare cicatrici. Comprendere come si sviluppa la pelle aiuterà a svelare come specifiche mutazioni possano causare disturbi cutanei congeniti e malattie dermatiche. In questo lavoro, gli scienziati hanno scoperto che i macrofagi svolgono un ruolo chiave nella formazione della pelle umana durante lo sviluppo precoce, supportando la crescita dei vasi sanguigni. Ciò offre un’opzione per migliorare la vascolarizzazione di altri organoidi tissutali. Analizzando le differenze tra la pelle prenatale e adulta, gli studiosi hanno dimostrato che i macrofagi svolgono un ruolo importante nella riparazione della pelle, il che potrebbe portare a numerose applicazioni cliniche. L’atlante potrà essere utilizzato anche per identificare in quali cellule sono attivi o espressi i geni che sono noti per causare disturbi congeniti del derma. “Questo strumento fornisce la prima ‘ricetta’ della pelle umana – afferma Winheim – e ci permette di comprendere come si formino i follicoli piliferi prima della nascita. Tali intuizioni hanno un potenziale clinico sorprendente e potrebbero essere utilizzate nella medicina rigenerativa”. “Siamo entusiasti di aver creato un modello di organoide cutaneo capace di promuovere la crescita dei capelli – concludono Gopee e Haniffa – il nostro atlante permetterà di aprire nuove strade nella ricerca di medicina rigenerativa. Stiamo facendo passi da gigante verso la creazione dell’atlante delle cellule umane, comprendendo i passaggi biologici di come si sviluppino gli esseri umani e le disfunzioni che si verificano in caso di malattia”.(30Science.com)
Valentina Di Paola
Creata una mappa delle cellule della pelle
(16 Ottobre 2024)
Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).