Valentina Di Paola

Ci basta una inalazione per riconoscere gli odori

(14 Ottobre 2024)

Roma – Gli esseri umani sono in grado di distinguere diversi odori rilasciati in sequenza con una sola inalazione, quasi dieci volte più velocemente rispetto a quanto si pensasse in precedenza. A questa conclusione giunge uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Human Behaviour, condotto dagli scienziati dell’Accademia cinese delle scienze. Il team, guidato da Wen Zhou, ha sviluppato un apparato in grado di valutare la precisione con cui il naso umano riusciva a distinguere vari odori sentiti in sequenza. L’olfatto, spiegano gli esperti, viene spesso considerato il senso a reazione più lenta, in parte a causa delle sfide associate alla misurazione dei cambiamenti nella percezione olfattiva causati da rapide dinamiche chimiche. Il gruppo di ricerca ha chiesto a 229 partecipanti di distinguere tra due diversi odori in una sequenza, inclusi composti chimici che avevano odori simili a mela, cipolla, limone e essenze floreali, presentati in una sequenza particolare o nell’ordine inverso, con intervalli di tempo variabili. I soggetti, riportano gli autori, riuscivano a riconoscere gli input in soli 60 millisecondi e con una singola inalazione di pochi secondi. L’analisi ha mostrato inoltre che il ritardo temporale tra la distribuzione dei due componenti dell’odore era compreso tra 100 e 200 millisecondi. I partecipanti tendevano inoltre a riferire che la miscela aveva un odore più simile al componente precedente, piuttosto che a quello successivo. Ciò suggerisce, secondo gli scienziati, che la sequenza in cui i componenti di un odore raggiungono il naso è importante per definire l’identità di un odore. Questo lavoro, concludono gli autori, dimostra che il senso dell’olfatto potrebbe essere più rapido di quanto ipotizzato in precedenza, e ha una rapidità simile alla percezione del calore. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).