Roma – Il recettore X epatico beta, LXRβ, ha mostrato un potenziale terapeutico nel trattamento della depressione e dell’ansia. È quanto emerge da uno studio guidato dai ricercatori Xiaoyu Song e Jan-Åke Gustafsson, dell’Università di Houston e del Karolinska Institutet, in Svezia, pubblicato sulla rivista Brain Medicine. L’analisi segna un significativo passo avanti nella comprensione delle basi molecolari dei disturbi mentali e potenzialmente rivoluziona il loro trattamento. LXRβ, un recettore nucleare inizialmente noto per il suo ruolo nel metabolismo del colesterolo e nell’infiammazione, sta ora emergendo come attore cruciale nelle neuroscienze e nella psichiatria. La revisione sintetizza i recenti progressi nella comprensione della regolazione e della funzione di LXRβ nei comportamenti rilevanti per la depressione e l’ansia, derivati da studi che utilizzano modelli animali che catturano le caratteristiche specifiche di questi disturbi. “La nostra analisi rivela che LXRβ svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione delle malattie del sistema nervoso centrale nei modelli sperimentali di roditori”, ha detto Song. “Se queste osservazioni si trasferiscono all’uomo, LXRβ potrebbe emergere come un nuovo bersaglio terapeutico per il trattamento dei disturbi neuropsichiatrici, in particolare della depressione e dell’ansia”, ha continuato Song. Dallo studio è emerso, in particolare, che la carenza di LXRβ nei topi femmina porta a un comportamento simile all’ansia e a risposte comportamentali alterate. Inoltre, l’attivazione di LXRβ nell’amigdala esercita effetti ansiolitici riequilibrando la neurotrasmissione eccitatoria e inibitoria. I ricercatori hanno rilevato che la segnalazione di LXRβ regola la neurogenesi e migliora la funzione cognitiva, il che può avere implicazioni per il trattamento della depressione. Queste scoperte sollevano domande intriganti per la ricerca futura. Le terapie mirate al LXRβ potrebbero offrire un nuovo approccio al trattamento della depressione resistente al trattamento. Lo studio esplora anche il ruolo di LXRβ nel disturbo dello spettro autistico, ASD, suggerendo potenziali connessioni tra il metabolismo del colesterolo, lo sviluppo cerebrale e i sintomi dell’ASD. Questo legame inaspettato spinge a indagare ulteriormente se la modulazione dell’attività di LXRβ potrebbe fornire una nuova strategia di intervento per l’ASD. “La connessione tra LXRβ, tradizionalmente associato alle funzioni metaboliche, e disturbi psichiatrici complessi come la depressione e l’ansia, sottolinea l’interconnessione dei sistemi biologici”, ha dichiarato Gustafsson. “Ci sfida a pensare in modo più olistico alla salute mentale e ai suoi meccanismi molecolari sottostanti”, ha aggiunto Gustafsson. Sebbene i risultati siano promettenti, gli autori avvertono che sono necessarie ulteriori ricerche di base e studi clinici per determinare se i nuovi farmaci che hanno come bersaglio l’LXRβ possano essere utilizzati efficacemente nel trattamento delle malattie neurologiche e neuropsichiatriche. Inoltre, sottolineano i ricercatori, non si conoscono ancora i potenziali effetti a lungo termine della modulazione dell’attività di LXRβ. (30Science.com)
Lucrezia Parpaglioni
Recettore del colesterolo, nuova frontiera nel trattamento di depressione e ansia
(4 Ottobre 2024)
Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.