Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Gorgonie rosse del Meditterraneo minacciate dal climate change

(30 Settembre 2024)

Roma – Le ondate di calore legate al riscaldamento globale stanno seriamente minacciando le gorgonie rosse ( Paramuricea clavata ), una specie chiave per l’ecosistema marino del Mediterraneo. E’ quanto emerge da uno studio dell’Università di Barcellona (UB), pubblicato sul Journal of Animal Ecology. “ La Paramuricea clavata è una specie che svolge un ruolo essenziale in un tipo di comunità endemica del Mar Mediterraneo, il coralligeno. Queste comunità hanno un’elevata diversità associata e rappresentano circa il 10 per cento delle specie mediterranee. Pertanto, una diminuzione della resilienza di queste specie, o addirittura la loro estinzione, può portare a grandi cambiamenti nella struttura e nel funzionamento dei fondali del Mediterraneo”, avverte il professor Pol Capdevila, della Facoltà di Biologia e ricercatore presso l’Istituto di ricerca sulla biodiversità (IRBio) dell’UB, primo autore dell’articolo. Nello studio, i ricercatori hanno condotto un monitoraggio a lungo termine, dal 1999 al 2022, di nove popolazioni di gorgonie rosse situate nel Parco naturale di Montgrí, Isole Medes e Baix Ter e nel Parco naturale di Port-Cros, con l’obiettivo di scoprire la resilienza di questi organismi alle ondate di calore marine. “Il Mar Mediterraneo si è riscaldato più velocemente degli oceani globali, diventando una delle regioni più colpite dalle ondate di calore marine, eventi che si prevede aumenteranno in frequenza, intensità, durata ed estensione, anche negli scenari di cambiamento climatico più ottimistici. Comprendere la resilienza delle specie marine all’aumento di questi eventi estremi è quindi fondamentale per prevedere la loro vitalità nelle future condizioni climatiche”, sottolineano gli autori del documento. Lo studio mostra che le popolazioni di P. clavata esposte alle ondate di calore hanno una resilienza inferiore e tassi di recupero più lenti rispetto alle popolazioni che non sono state esposte a questi eventi. “Questi risultati suggeriscono che l’aumento della frequenza delle ondate di calore probabilmente accelererà l’estinzione delle popolazioni più superficiali di P. clavata . E non solo: ciò che abbiamo osservato è che, dopo aver subito un’ondata di calore, queste popolazioni sono meno in grado di resistere e riprendersi da altri tipi di disturbi”, osserva Capdevila. Questa bassa resilienza fornisce, secondo i ricercatori, un’ulteriore prova della vulnerabilità delle specie longeve al cambiamento globale. I ricercatori suggeriscono anche che questo impatto su P. clavata “probabilmente si verifica anche in altre località del Mediterraneo”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla