Roma – I pazienti anziani che sono interessati da cadute e sono associati a un rischio più elevato di soffrire di demenza. Questa apparentemente curiosa correlazione emerge da uno studio, pubblicato sul Journal of American Medical Association Network Open, condotto dagli scienziati del Brigham and Women’s Hospital. Il team, guidato da Alexander Ordoobadi, ha valutato i dati relativi a oltre due milioni di anziani che avevano subito un infortunio. I ricercatori riportano che il 10,6 per cento dei pazienti interessati da cadute aveva successivamente ricevuto una diagnosi di demenza. Rispetto ad altri tipi di infortuni, le cadute sono state associate a una probabilità del 21 per cento più elevata di ricevere una diagnosi di demenza. Sulla base di questi risultati, gli autori suggeriscono di implementare screening cognitivi nelle persone anziane che subiscono cadute lesive. “Le cadute – osserva Ordoobadi – rappresentano una delle cause più comuni di ricovero per la popolazione geriatrica nei centri traumatologici. È importante capire anzitutto perché si verifichino tali eventi, e un corpus crescente di evidenze sembra suggerire un legame tra cadute e declino cognitivo”. Tali infortuni, sostengono gli studiosi, possono avere conseguenze durature o permanenti, tra cui declino dello stato funzionale, perdita complessiva di indipendenza o rischio di morte. Nell’ambito dell’indagine, gli autori hanno esaminato i dati Medicare Fee-For-Service del 2014-2015, che includevano 2.453.655 pazienti anziani che avevano subito un trauma. L’analisi suggerisce che la metà dei soggetti considerati aveva riportato le lesioni, il che aumentava il rischio di ricevere una diagnosi di demenza entro un anno dall’evento. “Sembra che la relazione tra i due fattori sia a doppio senso – commenta Molly Jarman, altra firma dell’articolo – il declino cognitivo aumenta il rischio di cadere, e il trauma associato a tali eventi potrebbe accelerare la progressione della demenza, rendendo più probabile una diagnosi. Suggeriamo pertanto di implementare gli screening cognitivi nei pazienti anziani dopo una caduta, il che potrebbe contribuire a individuare tempestivamente i segni della demenza”. “Il nostro lavoro – conclude Ordoobadi – evidenzia l’opportunità di intervenire precocemente e la necessità di poter contare su personale sanitario in grado di fornire cure complete alla popolazione geriatrica. Se i prossimi studi confermeranno il legame tra cadute e demenza, potremmo essere in grado di individuare altri precursori efficaci, il che migliorerebbe significativamente il nostro approccio e le nostre capacità di gestione della salute cognitiva in età avanzata”. (30Science.com)
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Gli anziani che cadono sono a rischio maggiore di demenza
(30 Settembre 2024)
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