Gianmarco Pondrano d'Altavilla

La scrittura umana non sparirà per colpa di ChatGPT

(27 Settembre 2024)

Roma – Giornalisti, scrittori e affini non hanno da temere una prematura estinzione per colpa dell’intelligenza artificiale. E’ questa la tesi del volume “Scrivere al tempo di ChatGpt ” di Angela Padrone, pubblicato per i tipi Rubettino. L’autrice, giornalista di lunga data, ma anche esperta di Storia, Filosofia e Antropologia Culturale sostiene che non solo l’intelligenza artificiale non ha ucciso e non ucciderà la scrittura umana, ma che anzi ha avuto il grande merito di portare la scrittura sotto i riflettori, sottolineandone anche l’importanza per l’utilizzo corretto delle intelligenze artificiali stesse. “L’intelligenza artificiale ci libera dalla necessità di imparare a scrivere bene? Nell’era di ChatGPT e dei suoi emuli, studenti e adulti possono dimenticare temi, sintesi, relazioni, mail? I giornalisti smetteranno di scrivere articoli? E gli scrittori spariranno? La risposta è no” scrive l’autrice proseguendo: “Dopo anni di declino, cominciato con l’avvento della televisione, oggi c’è una rinascita della scrittura. La capacità di scrivere e comunicare è una competenza sempre più richiesta nel mondo del lavoro: le conoscenze tecniche diventano rapidamente obsolete, mentre le aziende cercano persone che sappiano organizzare un testo, condividere le emozioni, raccontare un’esperienza, motivare gli altri. E che riescano a imparare cose nuove.” In prospettiva l’intelligenza artificiale che sulle prime ha spaventato il mondo degli scrittori a più livelli – pensiamo alle proteste degli sceneggiatori di Hollywood – ora appare come una possibile alleata da utilizzare al meglio. Un alleata che sicuramente non può superare le doti umane. “L’intelligenza artificiale, che all’inizio ha stupito e spaventato il mondo per la sua capacità di scrivere” continua l’autrice, non è in grado appunto di organizzare pienamente un testo, condividere il proprio sentire, motivare il prossimo. “E non solo perché è banale o perché sbaglia: quello migliorerà. Ma perché è nata proprio per essere prevedibile. Non avrà mai la forza e la fantasia dell’individuo.” (30science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla