Lucrezia Parpaglioni

L’immersione volontaria della testa in acqua protegge i cani dalle alte temperature

(27 Settembre 2024)

Roma – Mentre le temperature continuano a salire in tutto il paese, una tecnica semplice ma innovativa, che consiste nell’insegnare ai cani a immergere volontariamente la testa nell’acqua dopo le passeggiate, potrebbe essere la chiave per mantenere i cani al sicuro dalle malattie legate al caldo. A rivelarlo una ricerca condotta dai ricercatori del Penn Vet Working Dog Center dell’Università della Pennsylvania, pubblicata sul Journal of the American Veterinary Medical Association, JAVMA. Lo studio ha messo a confronto diversi metodi di raffreddamento e ha scoperto che il bagnare volontariamente la testa non solo è in grado di raffreddare la temperatura corporea dei cani più velocemente di altre tecniche, ma previene anche pericolosi innalzamenti dei picchi di temperatura post-esercizio. Questo metodo potrebbe cambiare le carte in tavola per i proprietari di cani, soprattutto nelle situazioni in cui l’accesso a grandi quantità d’acqua è limitato. “Lo studio cambia la nostra comprensione dei metodi di raffreddamento nel cane”, ha dichiarato Cynthia M. Otto, autrice principale dello studio e direttore esecutivo del Penn Vet Working Dog Center. “Durante lo stress da calore, il flusso sanguigno alla testa, al naso, alla lingua e alle orecchie aumenta”, ha spiegato Otto. “Raffreddare i tessuti della testa permette di raffreddare rapidamente tutto il corpo con quantità limitate di acqua”, ha continuato Otto. “Inoltre, addestrare il cane a partecipare al processo di raffreddamento può migliorare non solo la sua sicurezza, ma anche il legame uomo-animale”, ha aggiunto Otto. Le malattie legate al calore sono un rischio serio per i cani, soprattutto durante la stagione calda, quando i cani possono surriscaldarsi rapidamente durante le attività, mettendoli a rischio di lesioni da calore o colpi di calore. La ricerca enfatizza la regola fondamentale “Prima il freddo, poi il trasporto”, che incoraggia i proprietari a raffreddare immediatamente i cani se mostrano segni di stress da calore, prima di rivolgersi a un veterinario. Tra i metodi testati, solo la tecnica dell’immersione volontaria della testa, in cui i cani vengono addestrati a introdurre la testa nell’acqua, ha impedito pericolosi picchi di temperatura post-esercizio, raffreddando inoltre i cani più rapidamente rispetto agli altri metodi. Come descritto nella ricerca, l’immersione volontaria della testa utilizza un addestramento con rinforzo positivo per incoraggiare e premiare i cani a immergere la testa in un secchio d’acqua per recuperare un giocattolo o un bocconcino. L’acqua pulita a temperatura ambiente viene aggiunta gradualmente finché il cane non si sente a proprio agio nell’immergere la testa per recuperare il giocattolo o il bocconcino. Insegnando ai cani a svolgere questo compito, i proprietari possono aiutare i loro animali a liberare il naso e gli occhi da polvere e detriti, fornendo anche un rapido sollievo dal surriscaldamento. La ricerca ha rilevato che i cani addestrati a questa tecnica possono abbassare più rapidamente la propria temperatura corporea dopo l’esercizio rispetto ad altri metodi di raffreddamento. I ricercatori raccomandano di addestrare i cani a questa tecnica, che potrebbe rivelarsi un’abilità preziosa in caso di stress da calore, soprattutto durante attività all’aperto come l’escursionismo o la corsa. È importante notare che l’addestramento può richiedere da pochi giorni a diverse settimane, a seconda del livello di comfort e della motivazione del singolo cane. Mentre l’estate continua e molti proprietari di animali domestici praticano attività all’aperto con i loro cani, questi studi forniscono informazioni tempestive e rilevanti per i proprietari di animali domestici. Che si tratti di atleti canini, di cani da lavoro o di animali che si godono una giornata al parco, il metodo dell’immersione della testa offre un modo semplice per gestire lo stress da calore. Per saperne di più su questi metodi di raffreddamento e sull’addestramento alla cura cooperativa che ne consegue, i proprietari di cani dovrebbero consultare il proprio veterinario e prendere in considerazione la possibilità di incorporare queste tecniche nella routine dei loro animali. I ricercatori aggiungono che i proprietari di animali domestici dovrebbero essere consapevoli che se fuori fa caldo per gli esseri umani, probabilmente fa ancora più caldo per gli animali domestici. Non esiste una temperatura fissa in cui il caldo diventa pericoloso, poiché il rischio può variare in base alle caratteristiche fisiche dell’animale, all’età, al peso, alle condizioni mediche sottostanti e al livello di attività. In generale, gli animali con pelo più lungo o più scuro, le razze a muso piatto, gli animali anziani, quelli obesi o quelli con determinate condizioni mediche possono essere maggiormente a rischio di malattie legate al caldo. È fondamentale, secondo quanto riportato dai ricercatori, che i proprietari di animali domestici riconoscano i segni dello stress da calore o del colpo di calore nei loro animali. Questi possono includere: ansia, lingua allungata, orecchie appiattite e retratte, occhi stretti, ricerca dell’ombra, ansimare eccessivo dove i molari sono facilmente visibili e sbavare, soprattutto saliva spessa e filamentosa, vomito o diarrea, colore anormale delle gengive e della lingua, instabilità o collasso. Se si osserva uno di questi segni, i proprietari devono iniziare immediatamente a raffreddare l’animale e rivolgersi a un veterinario d’urgenza. Per prevenire i problemi legati al caldo, i proprietari di animali domestici devono garantire un accesso costante all’acqua e all’ombra per gli animali all’aperto. Nelle giornate particolarmente calde, è meglio tenere gli animali in casa o limitare il tempo trascorso all’aperto alle prime ore del mattino o della sera, quando le temperature sono più fresche; non lasciare mai gli animali da soli nei veicoli, anche per brevi periodi, perché le temperature possono salire pericolosamente in pochi minuti. Inoltre, è necessario che i proprietari di animali prestino attenzione ai marciapiedi caldi, che possono bruciare i cuscinetti delle zampe, considerando l’uso di scarpette protettive o facendo camminare l’animale sull’erba quando possibile. “Adottando queste precauzioni e tenendo conto delle esigenze individuali del proprio animale, i proprietari possono contribuire a garantire che i loro compagni pelosi stiano al sicuro e a proprio agio durante la stagione calda”, hanno sottolineato i ricercatori. (30Science.com)

 

 

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.