Roma – Raggiungere l’obiettivo delle città in 15 minuti, un concetto che si basa sull’idea che tutti i residenti abbiano la possibilità di raggiungere i servizi essenziali entro un quarto d’ora, potrebbe essere impraticabile per molte realtà attuali, che avrebbero bisogno di un’ampia ricollocazione dei servizi e dei comfort esistenti, nonché l’aggiunta di un numero impraticabile di nuovi servizi. Questo scoraggiante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Cities, condotto dagli scienziati di Sony Computer Science Laboratories. Il team, guidato da Matteo Bruno, ha utilizzato i dati raccolti da una piattaforma che mappa le città e quanto siano vicine all’idea dei 15 minuti. Questo concetto, spiegano gli esperti, propone un ambiente in cui i cittadini siano in grado di raggiungere, nel giro di un quarto d’ora usufruendo dei mezzi pubblici, i servizi essenziali e i principali comfort. Tra questi, gli autori considerano nove categorie: attività all’aperto, apprendimento, forniture, alimentazione, spostamenti, attività culturali, esercizio fisico, servizi e assistenza sanitaria. Una realtà di questo tipo sarebbe accessibile, efficace e rispettosa dell’ambiente e dei suoi abitanti.
Tuttavia, la transizione di un’area urbana in questa direzione è una prospettiva molto impegnativa, e richiede un’attenta pianificazione, una riforma dei trasporti e un impegno notevole di servizi e risorse. Alcune città in tutto il mondo hanno mostrato interesse verso questo principio, ma finora non è stato semplice quantificare la vicinanza degli ambiti urbani a tale obiettivo. Nell’ambito del lavoro, i ricercatori hanno ideato una piattaforma open-access basata sul Web utilizzando i dati dei pacchetti open source GeoPandas e OpenStreetMap. Lo strumento riporta la vicinanza media di centri urbani, quartieri e periferie ai servizi essenziali e alle comodità in tutte le città. Nell’analisi sono state considerate circa 10mila città. I risultati evidenziano una variazione considerevole nella percentuale di popolazione che vive effettivamente entro 15 minuti dai servizi essenziali. Stando a quanto emerge dall’indagine, la diffusione del concetto dipende dalla cultura delle città, dalla loro dipendenza dalle automobili e da una serie di fattori complessi. In generale, riportano gli esperti, i centri cittadini tendevano a essere serviti meglio delle aeree periferiche, un aspetto comune a molte realtà urbane come Parigi, Francia, Atlanta, Georgia e Tokyo. L’utilizzo dei dati open access, commentano gli scienziati potrebbe introdurre alcuni bias, come l’esclusione delle aeree non correttamente mappate. Nei prossimi approfondimenti, concludono gli autori, bisognerebbe includere anche le variazioni climatiche e le differenze culturali tra le città per valutare la distanza effettiva tra cittadini e punti di interesse. (30Science.com)