Lucrezia Parpaglioni

Lo stress migliora le prestazioni dello sperma

(11 Settembre 2024)

Roma –  I cambiamenti nella motilità degli spermatozoi indotti dallo stress si verificano dopo un evento stressante, anziché durante, e migliorano le prestazioni dello sperma. Lo rivela uno studio condotto dai ricercatori dell’Università del Colorado Anschutz Medical Campus, pubblicato oggi su Nature Communications. La scoperta è fondamentale per capire come lo stress influisca sul processo riproduttivo per migliorare i risultati dello sviluppo fetale. Negli ultimi cinque decenni si è registrato un notevole declino della qualità dello sperma, che ha coinciso con i fattori di stress ambientale. Questa nuova ricerca identifica come lo stress influisca sulla capacità degli spermatozoi di muoversi attraverso il sistema riproduttivo femminile per fecondare un ovulo, nota come motilità. I ricercatori hanno osservato cambiamenti nelle vescicole extracellulari, EV, piccole particelle rilasciate dal tratto riproduttivo maschile che svolgono un ruolo nello sviluppo e nella maturazione dello sperma. Questi cambiamenti si sono verificati dopo che il fattore di stress era passato, non durante l’esperienza di stress. “I nostri risultati mostrano un aumento significativo, dipendente dal tempo, della motilità degli spermatozoi in seguito allo stress percepito, che si allinea con studi precedenti sui cambiamenti dei microRNA nello sperma umano”, ha dichiarato Tracy Bale, autrice principale e Anschutz Foundation Endowed Chair in Women’s Integrated Mental and Physical Health Research presso il Ludeman Center della CU Anschutz. “Questa tempistica, in cui la funzione degli spermatozoi migliora dopo lo stress, potrebbe essere evolutivamente vantaggiosa per aumentare i tassi di natalità, in particolare dopo periodi difficili come quelli vissuti durante la pandemia COVID”, ha continuato Bale. Gli studi sono stati condotti sia su uomini che su modelli animali. In entrambi i casi, le EV indotte dallo stress hanno migliorato la motilità dello sperma e la respirazione mitocondriale, l’energia chimica necessaria per alimentare le reazioni biochimiche della cellula. “Immaginate di avere un’auto che fatica a salire una collina ripida: quando il motore è stressato, l’auto diventa meno efficiente; tuttavia, con un po’ di gas in più, è possibile aumentare le prestazioni complessive per una guida più fluida”, ha dichiarato Nickole Moon, primo autore del lavoro e studente della CU Anschutz che fa parte del gruppo di ricerca. “Proprio come l’auto diventa più produttiva sotto stress, con le giuste regolazioni, le cellule migliorano la produzione di energia e il movimento in presenza di fattori indotti dallo stress”, ha proseguito Moon. Poiché i risultati sono stati gli stessi sia negli esseri umani che nei modelli animali, si pensa che questo potrebbe essere un meccanismo di coping universale tra le specie, che potrebbe offrire spunti per implicazioni più ampie sulla salute riproduttiva. Sebbene lo studio si sia concentrato su persone di sesso maschile, i ricercatori sottolineano l’importanza di esplorare come lo stress influisca su entrambi i partner nel processo di fertilità. Inoltre, gli scienziati sono interessati a capire come queste differenze influiscano sullo sviluppo del feto, soprattutto a livello cerebrale. “L’impatto dello stress sulle cellule germinali, sulla fertilità e sui meccanismi che stanno alla base della trasmissione delle esperienze di stress dei genitori attraverso le generazioni non è ben compreso”, ha affermato Neill Epperson, professore e presidente del Dipartimento di Psichiatria della CU e partner di Bale negli studi. “Continuando a reclutare partecipanti per questi studi e conducendo valutazioni approfondite dello stress insieme al lavoro che si svolge in laboratorio, miriamo a comprendere più a fondo come i fattori di stress del passato possano influenzare la futura prole”, ha aggiunto Epperson. “Poiché lo stress è una parte comune della vita quotidiana, la comprensione dei suoi effetti sulla riproduzione e sullo sviluppo sarà essenziale per migliorare la fertilità e affrontare gli impatti ecologici più ampi sulle specie in pericolo”, ha sottolineato Bale. La squadra di ricerca sta conducendo ulteriori studi per capire come le informazioni sullo stress vengono trasmesse alle EV e come queste influenzano la fecondazione. Gli scienziati stanno anche esplorando l’impatto sullo sviluppo cerebrale. Inoltre, lanceranno uno studio sperimentale per testare questo modello e approfondire la relazione tra le EV e gli spermatozoi nel liquido seminale.(30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.