Roma – Si chiama Syntretus perlmani, è una specie di vespa parassitoide appartenente alla famiglia delle Euphorinae, che può attaccare e deporre le uova all’interno dei moscerini della frutta adulti. A descrivere il curioso comportamento dell’insetto sulla rivista Nature gli scienziati dell’Università statale del Mississippi. Il team, guidato da Logan Moore, stava campionando le mosche dai cortili locali dello stato. Il gruppo di ricerca si è quindi imbattuto per caso in un caso di vespa parassitoide che utilizzava i moscerini della frutta adulti come ospiti. I dati evidenziano come possano esistere ancora molti aspetti ancora ignoti di specie ben studiate come i moscerini della frutta. I parassitoidi, spiegano gli esperti, dipendono da altri organismi per il proprio sviluppo, infatti depongono le uova all’interno di creature viventi. L’ospite, in genere, muore quando gli esemplari adulti crescono. Ad oggi, riportano gli studiosi, sono state scoperte circa 200 specie di vespe che prendono di mira il moscerino della frutta, ma finora erano stati osservati solo casi che si servono di esemplari in fase larvale o pupale. Monitorando le infezioni da nematodi nei moscerini della frutta selvatici in Mississippi, gli scienziati hanno individuato una larva di vespa parassitoide all’interno dell’addome di un maschio adulto di Drosophila affinis. L’insetto parassitoide è stato nominato Syntretus perlmani. Le specie di Syntretus sono note nel Nord America, ma i loro ospiti sono rimasti sfuggenti. Questa fortuita scoperta, concludono gli autori, ha permesso di studiare il ciclo vitale della vespa parassitoide, il che potrebbe rivelarsi particolarmente utile per le future ricerche sulle interazioni tra parassita e ospite. (30Science.com)
Valentina Di Paola
Scoperta una nuova specie di vespa parassitoide
(11 Settembre 2024)
Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).