Roma – L’effetto dello stress da carico di lavoro durante la pandemia di Covid-19 potrebbe aver provocato direttamente o indirettamente circa una morte su cinque. Questo inquietante dato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine, condotto dagli scienziati del National Institutes of Health Clinical Center. Il team ha esaminato i dati relativi alle degenze degli adulti in 620 ospedali statunitensi durante le ondate di infezione tra il primo luglio 2020 e il 21 novembre 2021. Scopo dell’indagine, quello di determinare se l’infrastruttura di assistenza degli ospedali, i tipi di terapia intensiva e la capacità di posti letto nativi influenzassero la qualità dell’assistenza durante lo stress ospedaliero e la carenza di personale. L’analisi ha rivelato una relazione dannosa tra carico di lavoro associato alle infezioni da coronavirus e il tasso di sopravvivenza in tutti i tipi di ospedale. I ricercatori hanno classificato gli ospedali in gruppi reciprocamente esclusivi per organizzare i loro tipi e livelli di infrastruttura. Per tenere conto di potenziali fattori confondenti e migliorare la validità e l’accuratezza dei risultati, gli scienziati hanno incorporato molte variabili a livello di paziente, struttura e comunità di appartenenza. Il gruppo di ricerca ha quindi implementato analisi statistiche, esplorative e di sensibilità. Stando a quanto emerge dall’indagine, lo stress da carico di lavoro è risultato sostanzialmente dannoso per la sopravvivenza nei pazienti con Covid-19, indipendentemente dalle dimensioni dell’ospedale, dalla posizione o dalla complessità delle risorse. In particolare, circa un decesso su cinque potrebbe essere attribuibile al carico di lavoro ospedaliero. Questi risultati, commentano gli autori, forniscono spunti di ipotesi per la crisi di carenza di personale in corso negli ospedali degli Stati Uniti ed evidenziano la necessità di ridurre l’incremento del carico di lavoro durante le situazioni emergenziali. (30Science.com)