Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Le aziende agricole biologiche hanno raddoppiato la biodiversità negli anni

(3 Settembre 2024)

Roma – Ci vuole molto tempo, fino a diversi decenni, prima che i benefici dell’agricoltura biologica abbiano pieno effetto su terreni precedentemente coltivati in modo convenzionale, suggerisce un nuovo studio della Lund University, pubblicato sul Journal of Applied Ecology . È risaputo che l’agricoltura biologica avvantaggia la biodiversità e può mitigare alcuni degli effetti negativi derivanti dall’agricoltura convenzionale. Ciò che è meno noto, tuttavia, è quanto tempo ci vuole perché la biodiversità si riprenda dopo una transizione dall’agricoltura convenzionale a quella biologica e quanto sarà significativo il recupero. Per cercare risposte, un team di ricerca della Lund University ha esaminato 88 diversi campi nella Svezia meridionale, in 30 aziende agricole diverse. I risultati mostrano che dopo trent’anni di agricoltura biologica, il numero di specie di piante arabili era più che raddoppiato nei campi delle aziende agricole biologiche, da una media di 15 a 35 specie di piante. “Siamo rimasti sorpresi dal forte aumento del numero di specie di piante. Dopo trent’anni, non ce lo aspettavamo, e sembra che possa continuare ad aumentare”, afferma Romain Carrié, ricercatore presso l’Università di Lund che ha guidato lo studio. Il fatto che ci sia voluto così tanto tempo per la ripresa e che il miglioramento della biodiversità sia continuato gradualmente per diversi decenni, è qualcosa che deve essere tenuto a mente quando si valutano i benefici dell’agricoltura biologica, affermano i ricercatori. “Se ci vuole un po’ di tempo prima che il pieno potenziale dell’agricoltura biologica per la biodiversità raggiunga il suo massimo, potremmo aver sottovalutato i benefici che i metodi biologici hanno finora fornito. I nostri risultati indicano che si deve tenere conto di un certo ritardo dopo una transizione per non sottovalutare il beneficio per l’ambiente”, afferma Romain Carrié. L’aspetto temporale deve essere incluso anche quando si progetta un sostegno finanziario per gli agricoltori, ritiene, in modo che siano sostenuti durante la fase di transizione quando vengono creati servizi ecosistemici che aumentano la resa, che dipendono dalla diversità delle piante arabili. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla