Roma – I composti chimici degli agrumi e quelli derivati dalla noce di cocco potrebbero rappresentare una valida soluzione non irritante e antibatterica per la prevenzione delle infiammazioni orali. Lo rivela uno studio guidato da Shigeki Kamitani, della Osaka Metropolitan University’s Graduate School of Human Life and Ecology, pubblicato su Foods. La malattia parodontale è una malattia infiammatoria causata da un’infezione da batteri parodontali patogeni che colpisce la salute orale e interna. Una buona igiene orale è essenziale per la prevenzione, ma la maggior parte dei prodotti da banco per l’igiene orale sono disinfettanti che possono essere altamente irritanti. Questo li rende inadatti all’uso da parte di bambini piccoli e anziani, che sono suscettibili alla malattia parodontale. Per identificare un antibatterico facile da usare ed efficace nella prevenzione della malattia parodontale a tutte le età, un gruppo internazionale di ricerca ha svolto analisi in merito all’effetto antibatterico di sette diversi composti. La prunina laurata, Pru-C12, e i suoi analoghi sono stati testati contro il batterio patogeno parodontale Porphyromonas gingivalis. I risultati hanno mostrato che, mentre diversi composti hanno inibito la crescita batterica, il Pru-C12, che può essere derivato da biomasse come quelle delle piante di agrumi e da componenti derivati dalla noce di cocco, ha avuto il più alto effetto antimicrobico. “Il Pru-C12 è insapore e ipoallergenico”, ha dichiarato Kamitani. “Se la sua sicurezza negli esseri umani sarà confermata in futuro, potrebbe essere una soluzione antimicrobica poco costosa”, ha concluso Kamitani. (30Science.com)
Lucrezia Parpaglioni
Agrumi e cocco sono amici della protezione dei denti
(28 Agosto 2024)
Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.